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 2014  settembre 01 Lunedì calendario

Una Domenica poco sportiva E gli insulti volano sul web Ferrari contro Gandolfi e una «serpe da eliminare» Una domenica molto poco sportiva dove i panni sporchi si lavano sul ballatoio dei social network, dunque davanti a tutti

Una Domenica poco sportiva E gli insulti volano sul web Ferrari contro Gandolfi e una «serpe da eliminare» Una domenica molto poco sportiva dove i panni sporchi si lavano sul ballatoio dei social network, dunque davanti a tutti. Paola Ferrari non parla, ma scrive e soprattutto ritwitta. Esclusa dopo tre anni dalla conduzione della Domenica Sportiva (partita ieri sera su Rai2), da giorni rilancia attraverso Twitter i commenti dei suoi sostenitori che si lamentano della sua sostituzione con Sabrina Gandolfi. Un crescendo di tweet che alla fine ha smosso anche la nuova conduttrice che attraverso Facebook si è fatta allusiva: «Twitter si sta svegliando... il social dei vip... sarà per questo che lo uso poco?». Non c’era bisogno di svegliare il can che dorme, già molto arzillo di suo, che subito Paola Ferrari ribatte: «Ecco come qualcuno insulta il popolo democratico e globale di Twitter. Scusate Follower ma io non lo accetto!». Quello stesso popolo democratico e globale che lei voleva portare in tribunale (attraverso una querela al social network) per i commenti critici sulla sua conduzione durante gli Europei 2012. Quindi l’affondo (su Facebook): «Brava! Non usarlo e dormi bene. E domani mattina guardati allo specchio se hai il coraggio! Non aggiungo altro. E non permetterti mai di pronunciare il mio nome. Dimenticavo: complimenti per i denti rifatti». Poi una semi-retromarcia: «Guarda che la mia era una battuta! Non volevo offendere nessuno e se l’ho fatto mi scuso! Non preoccupatevi! Chiedo a tutti di seguire con lo stesso affetto che avete dedicato a me La Domenica Sportiva . Lascio la DS con ascolti altissimi e sono convinta che anche quest’anno sarà un grande successo Rai! In bocca al lupo!». A questo punto però la scenografia è ormai quella dei peggiori bar di Caracas, ci sono le due gang rivali, chi sta con una chi con l’altra, colpi bassi, punti esclamativi, ironie: «Paola con tutta la luce che consumavi per fartela sparare in faccia ora ci illuminano tutta Viale Mazzini». C’eravamo tanto odiati. Il cambio di conduzione lascia strascichi, alimenta polemiche, rompe amicizie (se mai c’erano state). Dopo tre anni nel cast della trasmissione, Gene Gnocchi ha accettato l’esclusione ma non il modo: «Chi è a capo di un programma ha la facoltà di scegliere chi vuole, di effettuare tutti i cambiamenti che desidera. Ma il modo, in particolare del curatore della trasmissione Maurizio Losa, mi ha offeso. Sono lì da tre anni e non mi ha fatto nemmeno una telefonata per dirmi che non rientravo nei programmi: avevo intuito che è una persona piccola e si è rivelata tale». Paola Ferrari invece è decisamente più polemica — non è la prima volta, in passato lo è stata con Le Iene e Ilary Blasi — anche con i colleghi di RaiSport. Se la prende con Marco Mazzocchi, promosso conduttore di 90º minuto al posto di Franco Lauro, reo di aver fatto gli auguri di in bocca a lupo a Sabrina Gandolfi e Maurizio Losa («siamo nella stessa squadra, contate su di me»): «Sulla stessa squadra non avevamo dubbi», risponde lei. Infine accusa «una serpe in particolare. Giuda un dilettante. Da eliminare alla prima nomination!». Nomi non ne fa, ma c’è chi ha letto dietro l’allusione il nome di Mauro Mazza, direttore di RaiSport e motore mobile di tutti questi avvicendamenti nei programmi sportivi. Insomma un bel clima, che poteva essere pure peggiore, perché comunque Paola Ferrari ha deciso di non ricorrere a uno degli strumenti più comuni in Rai — la causa di reintegro per demansionamento —, una pratica sempre di moda nei corridoi di viale Mazzini, una via molto trafficata, la stessa intrapresa — per dire — dallo stesso Mazza quando venne sostituito da Leone alla guida di Rai1. Al momento non c’è nessuna presa di posizione ufficiale, ma i vertici Rai non gradiscono affatto tutte queste esternazioni pubbliche. Si sottolinea che Paola Ferrari è un membro del cdr (il comitato di redazione, l’organismo sindacale dei giornalisti) e che dunque è quanto meno inelegante, se non inopportuno, attaccare così una collega, ma soprattutto ha irritato il retweet (rilanciato ai suoi 17mila 500 follower) di un suo pasdaran che incitava a non pagare più il canone Rai e si sta valutando se possa configurarsi come un invito all’evasione fiscale. Renato Franco