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 2014  settembre 01 Lunedì calendario

Kenia, Sudafrica, Namibia, sono gli unici tre Stati con un minimo di stabilità. Il resto del continente africano è un pentolone in ebollizione: carestie, regimi dittatoriali, corruzione, guerre tra etnie ecc

Kenia, Sudafrica, Namibia, sono gli unici tre Stati con un minimo di stabilità. Il resto del continente africano è un pentolone in ebollizione: carestie, regimi dittatoriali, corruzione, guerre tra etnie ecc. ecc. Dovremo accogliere in un prossimo futuro 800 milioni di africani? Gli Stati Uniti hanno schierato la Guardia nazionale ai confini con il Messico. Perché non seguiamo il loro esempio? E cioè la Marina militare salva i naufraghi, ma li riporta indietro senza farli approdare sul suolo italiano. Perché gli africani sub sahariani non emigrano negli Stati sopra menzionati? Barbara Gulinelli jonoch@virgilio.it Cara Signora, Q ualche precisazione. In primo luogo, la Guardia nazionale è stata voluta dal governatore del Texas e verrà schierata verosimilmente soltanto lungo il tratto di frontiera che separa il Messico dal suo Stato. Il New Mexico non sembra avere la stessa intenzione. In secondo luogo, l’emigrazione verso gli Stati Uniti attraverso le sue frontiere meridionali è prevalentemente sociale, mentre quella che proviene dalle coste meridionali del Mediterraneo è composta soprattutto da uomini, donne e bambini che fuggono da Paesi in cui si combatte o in cui non esistono garanzie di sicurezza. In terzo luogo, tutte le misure adottate dagli Stati Uniti per controllare la frontiera del Rio Grande (fra cui la costruzione di un muro zeppo di sensori e visori notturni) non ha impedito che vi siano oggi sul loro territorio circa undici milioni di immigrati irregolari che il presidente Obama cerca di legalizzare progressivamente scontrandosi con l’opposizione dei repubblicani. Il caso dell’Italia e degli altri Paesi dell’Unione europea che si affacciano sul Mediterraneo è alquanto diverso. Prima delle rivolte arabe potevamo contare, entro certi limiti, sulla collaborazione dei governi locali. Dal 2011 questa collaborazione si è considerevolmente ridotta e il numero dei rifugiati provenienti soprattutto da zone di guerra è enormemente aumentato: quelli giunti in Italia durante l’anno in corso sono 102.000. L’operazione Mare Nostrum è stata la immediata risposta, a caldo, del governo Letta alla catastrofe di Lampedusa (più di trecento morti nell’ottobre 2013) e forse alla parola «vergogna», uscita allora dalle labbra di papa Francesco. Le intenzioni erano nobili e la Marina italiana ha avuto il merito di strappare alla morte alcune migliaia di persone; e di questo gli italiani dovrebbero andare orgogliosi. Ma l’operazione si è rivelata, per molti aspetti, una trappola. Quanto più le nostre navi pattugliavano le acque del Mediterraneo, tanto più cresceva il numero dei profughi e degli scafisti obiettivamente incoraggiati a tentare la traversata con barche sempre meno adeguate e attrezzate. Continuare così è chiaramente impossibile. Ma chiudere le porte dell’Europa o addirittura, come lei sembra suggerire, riportare i profughi nei luoghi da cui sono partiti, è oggi, nelle presenti condizioni dell’Africa del nord, moralmente e politicamente inaccettabile. L’incontro del ministro Alfano con il commissario europeo agli Affari interni Cecilia Malmström, a Bruxelles negli scorsi giorni, dovrebbe preludere alla sostituzione di Mare Nostrum con una formula basata su una maggiore responsabilità collettiva dei Paesi dell’Unione europea. Ma sarà anche quella, sino al ritorno della normalità nei Paesi in guerra, una soluzione parziale e insufficiente. © RIPRODUZIONE RISERVATA RICOVERO DI CIAMPI Strana gratitudine L’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi è stato dimesso pochi giorni fa dall’ospedale San Maurizio di Bolzano dopo un lungo ricovero. Il personale medico, con tanto di nomi e cognomi, si è dilungato in un comunicato per ringraziare «la moglie del presidente signora Franca e i figli Claudio e Gabriella, per la fiducia accordata e il continuo apprezzamento». C’era un tempo quando era la famiglia di un paziente a ringraziare il medico per le cure prodigate al proprio famigliare. Oggi avviene il contrario: è il medico a ringraziare il paziente, soprattutto se noto e forse ritenuto ancora potente. Piero Heinze Bruxelles Credo che questo comunicato appartenga alla categoria degli «pseudo-omaggi». Sembrano rendere omaggio a una personalità, ma sono fatti, in realtà, per rendere omaggio a coloro che lo diffondono e che conquistano così un po’ di notorietà sui mezzi d’informazione. GRANDI OPERE Fondi per la Napoli-Bari Per rilanciare l’economia arriva la promessa dello sblocco dei fondi per tutta una serie di grandi opere. Tra questa l’Alta velocità Napoli-Bari. Non si capisce perché debba partire da Napoli e non da Salerno dove questa linea arriva già. La parola d’ordine di questi tempi è risparmiare ovunque, e visti i costi dell’Alta velocità italiana anche 50 km in meno si fanno sentire sul costo complessivo,pari a 6.700 milioni per circa 260 km (secondo Google maps). Fatti i debiti calcoli, si ha un costo al km di 25,7 milioni , 2,5 volte di più di quello in Francia e Spagna. Eppure la linea non dovrà scontrarsi con difficoltà legate all’orografia particolarmente difficoltosa del nostro territorio. Randall J. Wilkins rj_wilkins@email.it RIFORME Stipendi e responsabilità Un norma delle riforme, che sarà sicuramente apprezzata, prevede che i consiglieri regionali non guadagneranno più del sindaco del capoluogo. Non si tratta di punizione, come lamentato da qualcuno, ma di atto dovuto. Vogliamo paragonare le responsabilità di un sindaco di capoluogo con quelle di un consigliere? Virginia Menegon, Vicenza CRISI ECONOMICA / 1 Ripresa possibile In Italia e in Europa non c’è più lavoro perché i prodotti prima realizzati nel nostro continente ora vengono realizzati a basso prezzo in Cina, India, Brasile e in altri Paesi emergenti. Sarebbe utile comprenderlo, perché cosi smetteremmo di addurre scuse e cominceremmo con il cercare soluzioni, quelle possibili. Ad esempio, lavorare affinché vengano più turisti in Italia. I cittadini dei Paesi emergenti hanno infatti raggiunto un certo benessere e quindi possono muoversi e andare all’estero. Non se ne può più di sentire che non c’è ripresa: prendiamone atto e agiamo di conseguenza! Sergio Pagani sergiopagani@pagani.191.it CRISI ECONOMICA / 2 La deflazione Dopo l’inflazione, la recessione, la disoccupazione eccetera,è arrivata pure la deflazione. Il termine della politica italiana, che ci mancava dal 1959, ci dice che la nostra politica economica tende a bloccare oppure a rallentare il rialzo dei prezzi, determinatosi in una situazione inflazionistica. È il caso di dire che non ci facciamo mancare proprio nulla! Claudio Orlandi Acqualagna (Pu) LAMPONI Frutti o fulmini? Ora che è d’obbligo lasciare il posto a settembre, fa una certo effetto chiamarlo agosto col suo clima ora di novembre, ora di marzo. Terra e sole se la ridono delle bassezze d’una capricciosa meteorologia. A parte cocomeri e meloni, tra i frutti di agosto si enumerano i lamponi, del cui bisenso bisogna cogliere senz’altro il meno ortodosso e praticato: i grossi fulmini che hanno ripetutamente squarciato il cielo! Leone Pantaleoni lpanta@alice.it