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 2014  settembre 01 Lunedì calendario

Cinque Navi, Due Aerei e più Fondi il Piano per Impedire i Naufragi Immigrazione, le richieste di Alfano all’Europa

Cinque Navi, Due Aerei e più Fondi il Piano per Impedire i Naufragi Immigrazione, le richieste di Alfano all’Europa. Le resistenze di Berlino e Madrid ROMA — Almeno cinque navi e due aerei per pattugliare il Mediterraneo e affiancare i mezzi che già ci sono in modo da disporre di una flotta di dieci unità in mare e quattro in aria. Il Viminale mette a punto il piano di intervento da sottoporre all’Europa per affrontare l’ondata migratoria sempre più imponente. E calcola pure lo stanziamento economico necessario a sostenere la missione che dovrà sostituire «Mare Nostrum», garantendo il soccorso di quelle persone che si affidano agli scafisti e sempre più spesso non ce la fanno a coprire la traversata dal Nordafrica all’Italia. Il rischio altissimo è infatti quello di trasformare «Frontex Plus» in una operazione esclusivamente di polizia che mira a respingere, anziché accogliere i migranti. E invece quanto fatto finora — con una missione costata all’Italia 300 mila euro al giorno — ha dimostrato l’importanza di creare una linea avanzata di controllo per cercare di evitare i naufragi. Anche se questo comporta un impegno per l’accoglienza che non ha precedenti e che la stessa Unione Europea è stata costretta a riconoscere dopo aver sottolineando le difficoltà di farsene carico direttamente. Nuovo allerta per altri 10 mila posti L’ultimo telegramma spedito due giorni fa dal Viminale allerta i prefetti per l’assistenza degli immigrati, ormai ben oltre la soglia delle 115 mila persone. Stranieri, la maggior parte richiedenti asilo, che il responsabile del Dipartimento Immigrazione Mario Morcone deve sistemare nelle strutture messe a disposizione dagli enti locali, tra mille difficoltà e resistenze. Gli sbarchi non accennano in alcun modo a fermarsi e anzi rischiano di aumentare nelle prossime settimane con l’acuirsi delle situazioni di crisi in Africa e Medio Oriente. Ormai la media è di 5 mila arrivi a settimana, ben 70mila sono stati i migranti sbarcati sulle nostre coste tra giugno e agosto. I «bilaterali» con Spagna e Germania Il negoziato del ministro dell’Interno Angelino Alfano con gli Stati europei comincia domani con la missione a Berlino e Madrid. Obiettivo del ministro è quello di «ottenere il consenso politico a una condivisione tecnica dell’emergenza in modo da creare un dispositivo stabile e dunque efficace». La Francia ha già risposto positivamente alla richiesta di partecipazione alla missione, con Germania e Spagna la strada potrebbe essere più in salita. L’atteggiamento del governo spagnolo è infatti di «chiusura» rispetto ai flussi che arrivano dal Nordafrica, mentre i tedeschi hanno più volte sottolineato di aver già il proprio carico di stranieri, dovendo fronteggiare gli arrivi attraverso le frontiere terrestri. Non a caso la strategia italiana è quella di sollecitare uno sforzo anche minimo che però consenta di poter contare sulla partecipazione di tutti gli Stati confinanti. Resta però da sciogliere il nodo di chi ha raggiunto alcuni Paesi europei senza essere stato «identificato» dalle nostre autorità attraverso il «fotosegnalamento». Nei giorni scorsi le autorità della Svezia e della Svizzera affiancate da quelle di Germania e Francia, hanno annunciato la volontà di applicare il trattato di Dublino e riaccompagnare alla frontiera italiana gli stranieri richiedenti asilo che erano approdati sulle nostre coste e poi avevano varcato il confine senza un documenti di identificazione, cioè il permesso provvisorio che viene rilasciato a chi presenta istanza di asilo. La decisione, che dovrebbe essere discussa nei prossimi giorni cercando di arrivare a una mediazione sulla distribuzione dei profughi, riguarda tra i 5mila e i 10mila migranti. Il costo delle navi: 500 euro l’ora La trattativa che impegnerà Alfano a partire da domani riguarderà anche gli stanziamenti economici che ogni Stato e più in generale l’Unione Europea sono disponibili ad affrontare per gestire il problema dei profughi. Anche tenendo conto che le stime degli analisti non prevedono alcuna diminuzione dei flussi per le prossime settimane. Il progetto studiato dal Viminale prevede di impiegare i mezzi navali e aerei attualmente impegnati nelle spedizioni «Hermes» (nel tratto di mare antistante la Sicilia) ed «Eneas» (che coinvolge la zona di fronte alla Calabria) attualmente finanziati dall’Ue, che scadono il 30 novembre. Gli esperti coordinati da Giovanni Pinto, il direttore dell’Immigrazione e della polizia di frontiera, hanno calcolato che ai sei mezzi navali e ai due aerei già utilizzati si dovrebbero aggiungere dalle tre alle cinque navi oltre a due aerei che possono sorvolare l’area spingendosi in prossimità delle coste africane. Il costo stimato per la messa in mare dei mezzi è di 500 euro l’ora e su questo è presumibile si scatenerà la battaglia più pesante all’interno dell’Unione visto che il commissario per gli Affari interni Cecilia Malmström aveva già evidenziato la mancanza di fondi. Proprio per tentare di aggirare queste resistenze Alfano appare intenzionato a trattare direttamente con i governi la messa a disposizione degli stanziamenti. Consapevole che l’esito positivo appare tutt’altro che scontato. Fiorenza Sarzanini