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 2014  agosto 31 Domenica calendario

più forti Nella foto in alto quattro dei cinque scacchisti più forti del mondo secondo la graduatoria stilata dalla Federazione internazionale degli scacchi: 1) Magnus Carlsen, norvegese, guida la classifica con 2

più forti Nella foto in alto quattro dei cinque scacchisti più forti del mondo secondo la graduatoria stilata dalla Federazione internazionale degli scacchi: 1) Magnus Carlsen, norvegese, guida la classifica con 2.877 punti; 2) Levon Aronian, armeno, è al secondo posto con 2.805 punti; 3) Fabiano Caruana, italiano, attualmente terzo con 2.801 punti, dopo le ultime vittorie passerà a settembre al secondo posto; 5) Hikaru Nakamura, statunitense, è quinto con 2.787 punti (al quarto posto il russo Alexander Grischuk, non in foto) Finalmente. Questo momento lo aspettavamo tutti. Dopo il deludente match con Anand, Carlsen sembrava ormai piazzato saldamente sul suo trono. Ma negli scacchi vige una legge la quale sostiene che per quanto uno sia forte, o prima o dopo troverà l’avversario in grado di batterlo. A volte ci vogliono decenni, ma non è raro che mentre stai festeggiando la vittoria, il tuo avversario elettivo sia proprio lì, presente al banchetto. Intanto Carlsen fa finta di niente e polemizza con gli organizzatori che vorrebbero che concedesse la rivincita ad Anand, già per il prossimo novembre. Forse il campione farebbe meglio ad accettare, allontanando così per qualche tempo lo scontro fatale. Già Alekhine lo fece a suo tempo, accettando la sfida di Max Euwe, per allontanare lo spauracchio di Capablanca. Fabiano Caruana, dopo aver battuto di recente Carlsen al torneo di Saint Louis, è considerato ormai, nel ranking virtuale, al secondo posto nella classifica dei migliori giocatori al mondo. Una manciata di punti lo divide dal campione mondiale e il match tanto atteso (soprattutto da noi italiani) si sta già profilando. Nel contratto di Carlsen ci sono tuttavia delle clausole di cui non siamo a conoscenza. Sembrerebbe che il campione sia obbligato a concedere la rivincita ad Anand, pena addirittura la perdita del titolo. A questa richiesta, Carlsen fa le bizze, chiede tempo e, soprattutto, la borsa di un milione di dollari. Intanto, il nostro Caruana, avanza passo dopo passo. Considerando le partite finora giocate tra i due come facenti parte di un unico match, Caruana a questo punto conterebbe solo un punto di svantaggio, con cinque vinte e sei perse. Altro che quella serie di patte e sconfitte subite da Anand, senza che da parte sua ci fosse neppure una risicata vittoria! Se dovessimo assistere a un match di rivincita probabilmente avremmo la stessa delusione che abbiamo provato nel precedente. Una cosa però mi conforta, ed è il fatto che anche in un momento in cui le menti al silicio sembrano prevalere su quelle al fosforo, su una scacchiera resta sempre l’elemento umano a mettersi in gioco. Ingegno, coraggio, pazienza, resistenza sono gli elementi che caratterizzano una partita a scacchi. E seguendo in diretta le partite dell’ultimo match per il campionato del mondo, ho notato con soddisfazione che quasi sempre le scelte fatte dai due campioni, e in particolare da Carlsen, non coincidevano con quelle suggerite dal computer; magari erano anche leggermente inferiori, ma in ogni caso aprivano delle possibilità che sfuggivano del tutto alla rigida macchina. Possiamo dirlo con soddisfazione: il gioco degli scacchi ha davanti a sé ancora un luminoso futuro. Intanto Caruana, felice della vittoria, festeggia a modo suo: seduto alla scacchiera, subisce un gavettone d’acqua gelata lanciatogli da alcuni buontemponi. Non si scompone il nostro Fabiano, sorride, e intanto pensa che la prossima doccia gelata Carlsen la subirà per mano sua.