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 2014  agosto 23 Sabato calendario

NUOTO, QUANTA ALLEGRIA PALTRINIERI È IL SIMBOLO DELLA NUOVA ONDA AZZURRA

BERLINO
L’alfiere della nuova Italia è un lungagnone con i capelli giallo cloro che è andato via di casa a 16 anni e dalle strabilianti lasagne di mamma Lorena, da Carpi giù a Ostia, 428 chilometri di solitudine: «E’ stata dura, ma io voglio viaggiare, conoscere, cavarmela da solo, imparare. Nuoto per questo, non per essere una star». Invece l’acqua brilla attorno a Gregorio Paltrinieri. Secondo oro per lui agli Europei di Berlino, sul podio degli 800 la fotocopia dei 1500: lui, l’argento delle Far Oer Pal Joensen e terzo l’amico e rivale Gabriele Detti, coetaneo, sparring partner, compagno di fatiche sul litorale romano sotto gli occhi innamorati del tecnico Stefano Morini, zio di Gabri, da cui l’appellativo ’mi nipote. Con quel ciuffo pieno di idee, il naso all’insù, la barba non fatta, le risate piene e la voglia di conquistare il mondo, Greg è il caposcuola di una generazione. Dopo Fede, il più pop. «Io leader? Boh, forse per i due ori. Cerco di non farci caso». Sarà casuale, ma è una giornata in cui piovono medaglie: oltre l’oro e il bronzo dei mezzofondisti, l’oro della staffetta 4x100 stile libero mista con record europeo (3’25’02: è la prima volta che viene disputata) e con Luca Dotto, Luca Leonardi, Erika Ferraioli, Giada Galizi davanti alla Russia e alla Francia. Leonardi, il milanese di 23 anni emigrato a Bologna, era appena uscito dall’acqua con un bronzo al collo nella gara degli sprinter battendo (in 48’’38) il rivale Luca Dotto nella 100 stile libero vinta dal francese Manaudou (argento Gilot). Bronzo e finalmente, dopo il quinto posto a Londra 2012, per la 24enne Ilaria Bianchi nei 100 farfalla (in 57’71) vinti dalla danese Jeanette Ottesen (56’51), e argento per la svedese Sarah Sjoestroem (56’52). Nella piscina accanto, poche ore prima, l’italo- ungherese Noemi Batki, 26 anni, vince l’argento nella piattaforma dopo un digiuno di due anni dalle profonde altezze. Sarà casuale, ma c’è molta Emilia in questa fabbrica di felicità. Paltrinieri è della provincia modenese, Ilaria Bianchi di Castel San Pietro in provincia di Bologna e a Bologna Leonardi ci è andato per scelta e spiega perché: «Cambiare vita e ambiente fa bene, ho nuovi compagni di squadra, un nuovo allenatore come Fabrizio Bastelli. Tutto questo rigenera. Siamo un bel gruppetto, anche se sono l’unico stileliberista vero mi alleno con atleti di livello e questo è uno stimolo: Pizzamiglio, Bianchi, Barbieri, Di Tora. Proprio Mirko mi ha mandato un sms prima della finale: goditela, buttati da protagonista, non avere rimpianti. Così ho fatto». E così ha fatto la farfalla Ilaria, che sulla spalla ha tatuato in inglese “fai cambiamenti e non cercare scuse”. «Non sopporto quelli che si lamentano. Io dopo Londra 2012 e il mio quinto posto non sentivo più battere il cuore allo stesso modo. Non avevo più motivazioni, poi ho cambiato testa. Leonardi? Un gran lavoratore, ci troviamo bene, siamo un gruppo che ha motivazioni molto forti».
L’alfiere d’Emilia Gregorio, guarda che orizzonti: «Andrò in Australia a ottobre, mi sono informato io, ho chiesto io alla federazione di mandarmi. Voglio scoprire altre realtà. La vera cosa che mi blocca è la routine. Sono andato via di casa a 16 anni perché mi stavo scocciando, volevo cavarmela da solo, adesso non dico che Ostia stia diventando stretta, ma voglio provare, cambiare, testarmi, andare via è la cosa migliore. Rimango col mio tecnico fino a Rio, poi si vedrà». Morini ascolta e cede il passo: «Non sono geloso, i ragazzi devono fare tutte le esperienze che desiderano. Poi se vogliono tornano, io sto qui». Intanto guarda i suoi ragazzi sul podio, un’altra volta. Greg: «Il Moro ci ha separati per gli allenamenti. C’è molta competizione tra noi in tutto, anche a chi arriva prima dal ristorante a casa. Testardi al massimo, non vogliamo perdere mai. In allenamento tiravamo come pazzi, ha fatto bene a dividerci, sennò ci ammazzavamo. Ci vogliamo bene». Lotta e amore, i ragazzi fanno scuola.
Alessandra Retico, la Repubblica 23/8/2014