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 2014  agosto 23 Sabato calendario

LA BOMBOLETTA DALLE UOVA D’ORO

Dal calcio italiano continuano a fuggire campioni veri o presunti, ma la prossima stagione inizierà con un nuovo acquisto. È la “bomboletta magica” usata dagli arbitri ai Mondiali brasiliani, lo spray con cui si possono tracciare linee che durano appena un minuto. Soluzione semplice e ingegnosa a uno storico grattacapo per le giacchette nere: far rispettare la distanza della barriera nei calci di punizione. In Brasile è andata benissimo, a parte qualche sporadico gesto di insofferenza dei giocatori a cui la schiuma ha macchiato gli scarpini (ma solo a tempo determinato). Un successo che ha vinto le resistenze prima della Uefa e poi anche dei nostri dirigenti, in genere refrattari a ogni forma di modernità .
Il capo degli arbitri, Marcello Nicchi, solo un anno fa l’aveva definita testualmente “un’idea ridicola”. Dopo il Mondiale, lo stesso presidente dell’Aia si è rimangiato tutto: “Effettivamente lo spray funziona. Ne abbiamo già ordinati 5 mila, che saranno utilizzati nei campi di Serie A, Serie B e Lega Pro”. Resta fuori, per ora, la Lega Nazionale Dilettanti: per coprire le sue 700 mila partite all’anno sarebbe servito – evidentemente – un autentico patrimonio.

La Figc invece se l’è cavata con una cifra tutto sommato contenuta. Le bombolette acquistate dalla federazione in realtà sono 6 mila, per una spesa complessiva di circa 30 mila euro. Cinque euro al pezzo. Un buon affare, se si considera che su internet lo stesso prodotto è venduto (al dettaglio) a poco meno di 20 dollari.
L’azienda che le produce – che ora probabilmente ha l’unico problema di trovare nuovi spazi dove stipare le banconote – è argentina e si chiama 9.15 ltd, mentre quella che le distribuisce (sempre argentina) si chiama Playfe ed è la stessa – l’unica – da cui vengono acquistate tutte le bombolette utilizzate in tutte le partite delle competizioni Fifa.
L’oggetto non è particolarmente sofisticato: la lattina è riempita d’acqua e di una miscela di gas butano, isobutano e propano, oltre a una sostanza emulsionante che serve per fare la schiuma. Ha una clip che permette di agganciarla ai calzoncini degli arbitri e pesa appena 115 grammi.
L’inventore ha brevettato la bomboletta dalle uova d’oro nel 2010. È un giornalista argentino. Si chiama Pablo Silva e racconta di aver avuto l’illuminazione durante una partita di pallone di un torneo dilettantesco, a cui partecipava con gli ex compagni di scuola. Un calcio di punizione cruciale per la sua squadra – ricorda Silva in un’intervista con il quotidiano inglese The Independent– era stato vanificato da una barriera posta a una distanza davvero esigua. “Perdevamo 1 a 0 all’88esimo minuto, mi ero conquistato un calcio piazzato al limite dell’area e i miei avversari si sono posizionati a non più di tre metri dal pallone”.
Le proteste nei confronti dell’arbitro erano state vane: nessuna ammonizione degli avversari e nessuna rettifica della distanza. Il calcio piazzato si spense sul muro degli avversari, a pochi passi da Silva. Tornando a casa dopo l’eliminazione della sua squadra, il giornalista continuò a rimuginare sull’ingiustizia subita. “Pensai che dovevo inventarmi qualcosa per porre fine a questa storia”.
Detto, fatto. La bomboletta, non a caso, si chiama Fairplay 9,15: la distanza in metri – a norma di regolamento – dal punto in cui viene poggiato il pallone e quello in cui si deve posizionare la barriera.
Il Mondiale brasiliano è stato uno spot pubblicitario formidabile per l’invenzione di Pablo Silva: la bomboletta è finita nelle televisioni di circa un miliardo di persone in tutto il mondo.
Il suo spray è l’unico approvato dalla Fifa, distribuito in oltre 50 Paesi in tutto il mondo, dagli stati sudamericani agli Usa, dal Regno Unito al Qatar, fino alla Corea del Sud.
Ora tocca all’Italia, anche se la richiesta potrebbe essere partita troppo tardi per garantire la presenza delle bombolette in campo già dalla prima giornata, in programma la prossima settimana. Il presidente di Lega A (ora anche vicepresidente Figc) Maurizio Beretta ha parlato di “problemi logistici” dovuti al “gran numero” di pezzi ordinati. Non rimane che attendere uno spray che faccia scomparire (anche solo per un minuto) i nostri padroni del pallone.