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 2014  agosto 21 Giovedì calendario

SE CRESCERE UN FIGLIO 
COSTA 171 MILA EURO

Da una parte o dall’altra dell’Oceano, cambia poco. Crescere un figlio è un bell’investimento. Non solo d’affetto, tempo, speranze e preoccupazioni. Ma anche – e ci sarà perdonato di essere un po’ venali – in termini di denaro. L’ultimo dato viene dagli Stati Uniti e da un rapporto del governo: le famiglie americane con un figlio nato nel 2013 sono destinate a spendere in media 245 mila dollari dal giorno della nascita fino ai 18 anni del pargolo. A cambio attuale, fanno 184 mila euro, college escluso. Bella cifra, ma appena superiore a quella che serve in Italia: secondo l’Osservatorio nazionale Federconsumatori, una media di 171 mila euro dal parto alla maggiore età.
Anche la composizione della spesa è simile. In Italia come negli Stati Uniti, 30 euro su cento se ne vanno infatti in costi per la casa, che variano molto da un’area geografica all’altra e tra città e paesini. Stesso discorso per il cibo: made in Usa o tricolore che sia, è il 16 per cento dei costi totali. 
Le differenze iniziano con l’istruzione. Che resta più cara negli States ma cresce anche da noi, ha un costo medio di oltre 1.400 euro all’anno ed è il 13 per cento della spesa per un figlio italiano. Ma in aumento c’è anche la spesa per trasporti e comunicazione: colpa di figli nati digitali, da subito attorniati dalla tecnologia. 
E in effetti proprio il primo anno di vita dei nostri bebè pare essere il più traumatico per le finanze. Tra latte e pappette, abbigliamento e scarpe, pannolini e visite mediche, entro la prima candelina se ne vanno tra i 6.000 e i 14.400 euro. Tempo qualche anno e l’incubo economico si sposterà al reparto cancelleria e affini. Le spese per la scuola – un classico di questo periodo – sfuggono a ogni deflazione e sono cresciute ancora, fino a 506,50 euro di media per il corredo scolastico (+1,4% rispetto al 2013) e 529,50 euro per libri e dizionari (+1,6%). 

Con la crisi da troppo tempo alle calcagna, per molte coppie i conti non tornano. E ben prima di avere un figlio che va al liceo. «Ma risparmiare si può e le famiglie italiane già lo fanno, con creatività e spirito d’iniziativa - commenta Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori - . Come Paese possiamo però fare meglio per stimolare questa creatività e mettere i genitori nelle migliori condizioni».
Il segreto per sopravvivere al caro-bebè sembra passare proprio per un mix di metodi antichi e nuove risorse. La creatività, del resto, sta davvero dando frutti. A fianco dei mercatini dell’usato, dello scambio tra parenti e amici e insomma del buon senso di sempre, sono comparsi metodi sempre più innovativi. I gruppi d’acquisto, condominiali e online, sono ormai una realtà consolidata. 
Ma anche il noleggio ha ormai fatto breccia e non sarà un caso che sia nato in italia Mammamamma.it: il primo franchising europeo per il noleggio – a breve e lungo termine, per le vacanze o per lo sport – di articoli per bimbi. A crearlo sono stati Silvia e Andrea, genitori di due gemellini nati nel 2009.