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 2014  agosto 21 Giovedì calendario

SILENZIO «I

giocatori odiano il silenzio. Li smonta e quindi amano gli stacchi musicali tra gli scambi e durante le pause, l’interazione col pubblico» (Andrea Giani, ex campione del volley italiano).

ADRENALINA/1 «Il pubblico partecipe fa salire l’adrenalina, tra uno scambio e l’altro a noi piace sentirli» (Novak Djokovic).

ADRENALINA/2 «Quando sali sul trampolino per il primo tuffo cerchi di tirare fuori il meglio da te e l’adrenalina della sfida con le avversarie ti dà una carica speciale. Ma ho imparato dai Mondiali dell’anno scorso a prendere le gare in modo diverso, senza eccessive pressioni» (Tania Cagnotto).

RAGIONI «Non ho perso motivazioni, sono ancora piena di buoni argomenti per nuotare. Uno su tutti: l’acqua è ancora la mia vita. È vero, Camille Muffat ha smesso. Mi ha sorpresa visto che stava facendo buoni risultati. Lo ha fatto all’improvviso. Ma la piscina è così, se non trovi le ragioni per starci, la lasci. Io invece rimango, ci sto molto bene» (Federica Pellegrini).

EMOZIONI «Insigne? È napoletano, sente la passione dei tifosi e non è facile riuscire ad avere sempre il controllo di tutte le emozioni» (Rafa Benitez sulla brutta reazione dell’attaccante dopo i fischi ricevuti al Sam Paolo martedì sera).

PROFESSORE «Nella mia carriera non ho mai avuto intenzione di creare rapporti professore-studente o padre-figlio» (Arrigo Sacchi).

NUMERI «Le squadre che eccitano di più sono quelle che hanno un gioco brillante, più offensivo: il resto sono numeri, solo numeri. Conta solo che un allenatore scelga come giocare in base alle qualità dei giocatori che ha. Per questo dev’essere flessibile: se sai insegnare solo un tipo di calcio, devi fare un altro mestiere» (Walter Zenga).

PAGELLE «Sì, leggo spesse le pagelle sui giornali dopo i match. A volte non mi rivedo nei commenti. Il fatto è che so già da solo se ho giocato bene o male» (Miralem Pjanic).

MERCATO «Le cifre mostruose legate al rinnovo di Alonso? Vere o no, sono fuori mercato. Nel Mondiale si stanno affermando volti nuovi come Ricciardo, Bottas e Kvyat che corrono con ingaggi da 1-2 milioni. I prezzi caleranno» (il presidente della Mercedes F1 Toto Wolff).

DIO «Se giocando male riesco a portare a casa il risultato, io ringrazio Dio» (Giovanni Trapattoni).