Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  agosto 12 Martedì calendario

IL FUTURO DI MALPENSA E QUELLO DI LINATE

L’incontro di ieri fra il ministro Lupi e i rappresentanti di Sea non ha dissipato i dubbi sul futuro dei due aeroporti milanesi, in particolare quello di Malpensa, dopo l’intesa siglata venerdì fra Alitalia ed Etihad. Malpensa sta ancora pagando il cosiddetto de-hubbing di Alitalia (il trasferimento dei voli lungo raggio a Fiumicino) del 2007; e a risolvere il problema non basteranno certo i 14 voli settimanali in più promessi dal piano Etihad. La concorrenza fratricida di Linate e la mancanza di un vettore di riferimento sono le due principali palle al piede di Malpensa. La prima è la più rilevante: basti pensare ai colossi stranieri – Air France e Klm in primis – che hanno spostato i voli per i loro hub da Malpensa a Linate, proprio per aspirare meglio passeggeri verso i loro voli a lungo raggio in partenza da Parigi, Amsterdam, Londra e Francoforte.
Il ruolo della seconda si vede bene confrontando i numeri di Malpensa con quelli dello scalo di Monaco di Baviera, il secondo aeroporto tedesco dopo Francoforte (così come Malpensa lo è in Italia dopo Fiumicino) e secondo hub intercontinentale di Lufthansa. Lo scalo intitolato a Franz Josef Strauss è il principale di un’area – la Baviera – dalle caratteristiche economiche simili al Norditalia). Sul piano dei numeri assoluti il confronto è difficilmente proponibile: l’anno scorso sono transitati per Monaco 38 milioni di passeggeri, più che a Fiumicino e il doppio che a Malpensa. Noi abbiamo preso in esame i voli a lungo raggio previsti nell’attuale stagione estiva (esclusi i voli charter). Il numero di frequenze di linea intercontinentali in senso stretto non è troppo diverso per i due scali: 261 alla settimana per Malpensa e 275 per Monaco. I rapporti di forza cambiano però decisamente per i voli a lunghissimo raggio (Americhe, Estremo Oriente, Asia sub sahariana), che sono 114 a Malpensa e 199 per il Franz Josef Strauss (16 destinazioni per lo scalo italiano contro 26 dalla Baviera).
La differenza la fa, come anticipato, il ben diverso ruolo delle rispettive compagnie di bandiera. Considerando solo le compagnie straniere, infatti, Malpensa "vince" con 99 frequenze settimanali contro 84; ma ad esse se ne aggiungono solo 11 di Alitalia e 4 di Meridiana, mentre Lufthansa gestisce da Monaco ben 115 voli settimanali a lungo raggio. I 14 voli settimanali in più promessi da Etihad e salutati dal ministro Lupi con un "Malpensa decolla", equivalgono a un incremento del 12%; i voli di Alitalia da Malpensa resterebbero pari a meno di un quarto di quelli che Lufthansa gestisce dalla Baviera. Di questi collegamenti, non è ancora chiaro se uno sia il volo per Abu Dhabi di Alitalia preannunciato venerdì; l’altro potrebbe essere quello previsto per l’Expo 2015 per Shanghai, destinazione già servita da Air China.
Non solo. Se come ormai quasi certo l’intesa Etihad-Alitalia porterà a un potenziamento di Linate, alcuni voli attualmente attestati a Malpensa potrebbero spostarsi; altri collegamenti potrebbero a loro volta fare più fatica a sostenersi a causa del maggior numero di passeggeri "aspirato" verso Abu Dhabi. Le destinazioni aggiuntive potrebbero insomma rivelarsi zero, e l’effetto netto per il traffico dello scalo varesino addirittura negativo.
Nel frattempo, le istituzioni centrali e locali continuano a investire su entrambi gli scali milanesi: Linate, con la futura Linea 4 della metropolitana di Milano; Malpensa con il prolungamento del collegamento ferroviario fino al Terminal 2 (già in costruzione) e la terza pista, che potrebbe essere inserita nel decreto Sblocca Italia.
Andrea Malan, Il Sole 24 Ore 12/8/2014