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 2014  agosto 12 Martedì calendario

L’ASCESA DI MARCO BOCCI, QUATTRO FILM PER L’EROE DEL GOSSIP


Quattro film per il cinema, una serie tv e uno spettacolo teatrale. Ha dovuto fare scorta di inchiostro Marco Bocci per aggiornare il curriculum negli ultimi mesi. «Di impegni ne ho e spero di continuare ad averne», conferma l’attore che per non perdere il ritmo ha dato anche qualche scossa alla sua vita privata, sposando (a luglio) la collega Laura Chiatti e preparandosi a diventare papà.
Le cose sono cambiate parecchio per questo 36enne nato a Marsciano rispetto a quando in questa cittadina in provincia di Perugia muoveva i primi passi artistici, su palchi spesso sgangherati. «Per me tutto è partito con il teatro, ma quello più amatoriale, di piazza — racconta —. Avevo 17 anni ed era una passione ma poi ho capito che mi piaceva tanto». E così, quando 21enne si è accorto che studiava più per quel suo passatempo che sui libri di Architettura, Bocci ha tentato il salto che lo spaventava: «Trasformare l’hobby in professione. Ho fondato un’associazione culturale. Eravamo una decina di persone e andavamo in scena nelle feste paesane. Loro lo fanno ancora». E lui, appena può, torna a vederli.
Il teatro per i primi sette anni della carriera di Bocci ha impegnato le sue energie: «Poi la strada ha preso altri canali. Fino a 3 anni fa ero riuscito a conservarmi uno spazio per salire sul palco». Ma poi gli impegni con la tv e il cinema hanno preso il sopravvento. Ora il ritorno, con uno spettacolo — Modigliani et ses femmes di Angelo Longoni — presentato in anteprima a luglio, che a febbraio diventerà una tournée. «Mi hanno proposto questo personaggio che chiunque vorrebbe interpretare: in un’ora e 40 tocca ogni corda. E’ un testo forte: ha una poesia che incanta». Tornare in scena dopo tre anni è stato diverso: il pubblico sapeva chi fosse già prima di vederlo. Per via dei suoi ruoli, certo. Ma anche per la sua vita amorosa che tanti ha appassionato, prima per la storia con Emma e poi per questa, con Laura Chiatti. «E’ vero, per la prima volta sono salito su un palco dove già mi conoscevano. Ma mi tremavano lo stesso le gambe».
Per via dell’emozione che ti dà il teatro e che, secondo Bocci, chi inizia la carriera lì «continua a cercare, è un richiamo che ti tormenta». Nonostante la fama: «Non è stata un’esplosione. Di anni ne sono passati. Si rischia di venire travolti da un’attenzione troppo forte ma, nella mia follia, io mi sento equilibrato. Ora, sul fronte personale, spero di aver messo un punto». Confessa: «L’attenzione per la mia vita privata è stata complicata da gestire. Ritrovarmi ovunque, essere così tanto invaso, il più delle volte descritto per quello che proprio non sono è stato difficile da controllare».
Più semplice gestire la carriera: «Ho avuto fortuna: ho fatto progetti apprezzati, da “Romanzo criminale” a “Squadra antimafia” (che riprenderà il primo settembre, su Canale 5): il grande pubblico è arrivato da lì».
Al cinema gli appuntamenti sono molti: è nelle sale con Io rom romantica , mentre è ancora sul set di L’esigenza di unirmi ogni volta con te di Tonino Zangardi, «in cui interpreto un ragazzo che ritrova l’amore con Claudia Gerini». Da poco ha finito di girare Scusate se esisto con Raoul Bova, «dove sono un omosessuale un po’ sopra le righe» e si vedrà infine nei panni di un sindaco che non si sa comportare con il figlio in Italo . Pensa mai alla regia? «La guardo da appassionato... Non escludo che tra qualche anno possa buttarmi».
C. Maf.