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 2014  agosto 10 Domenica calendario

ANCHE GLI INTERCONTINENTALI DIVENTANO “LOW COST”

L’Alitalia in formato Etihad avrà meno rotte a breve/medio raggio, dove morde la concorrenza delle «low cost», e più voli intercontinentali, soprattutto verso l’America, dove gli aerei a basso costo non rompono le scatole. Ma sotto a questo piano potrebbe esserci una bomba. Perché da qualche settimana una compagnia aerea, la Norwegian, ha cominciato a offrire il servizio low cost intercontinentale fra Londra e tre mete americane con tariffa minima di 149 sterline sola andata (188 euro).
Attenzione, il diavolo s’infila nei dettagli: a 149 euro si trova solo una parte dei biglietti, c’è chi ha scoperto di dover spendere il doppio, e in effetti nel sito di Norwegian bisogna spostare in là la prenotazione di molti mesi per vedere calare il prezzo sotto le 200 sterline. Il gioco della domanda e dell’offerta è quello che è. Ma anche se il biglietto da 149 sterline è quasi raro come il primo premio della lotteria, resta vero che i prezzi sono in calo, e una volta caduto il tabù, il low cost transatlantico potrebbe rapidamente diventare regola.
Per ora la Norwegian destina a questo servizio sette Boeing 787 Dreamliner, ma ha intenzione di salire a quota 17 entro il 2018. La Lufthansa ha annunciato che dal 2015 si lancerà nel low cost intercontinentale con nove Airbus 340 (solo destinazioni turistiche nell’Oceano Indiano, ma è un primo passo). E soprattutto sta scaldando i motori la Ryanair: il numero uno Michael O’Leary dice da tempo che vorrebbe lanciare il low cost da e per l’America con quaranta Dreamliner ma per adesso non può farlo solo perché i ritmi di produzione del super-aereo faticano a tener dietro agli ordinativi di tutte le compagnie mondiali e la lista di attesa è lunghissima. Ma quando entreranno in gioco Ryanair e magari la EasyJet e le compagnie low cost americane il mercato dei voli intercontinentali cambierà; sta già cambiando.
Perché i voli low cost a lungo raggio sono possibili oggi e non lo erano in passato? C’entra l’evoluzione tecnologica: grazie alla ricerca sui materiali, gli aerei più recenti della Boeing e dell’Airbus sono molto più leggeri dei loro predecessori e richiedono meno carburante per volare, d’altra parte i motori del terzo millennio sono già risparmiosi di loro; questo taglia i costi di esercizio e tiene basso il prezzo dei biglietti persino se si vola per 10 o 15 ore.
Ma non va dimenticato l’aspetto dell’organizzazione aziendale. Le compagnie low cost nascono come tali e non dall’evoluzione dei vecchi operatori, le low cost fanno del taglio dei costi un Verbo, un’ossessione, non si tratta di ridurre qualche cosa qua e là, come fanno invece le compagnie tradizionali quando lanciano qualche offerta che definiscono impropriamente «low cost». Anche per questo la concorrenza delle varie Norwegian e Ryanair è stata finora imbattibile e potrebbe diventarlo in futuro anche sul lungo raggio.
Luigi Grassia, La Stampa 10/8/2014