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 2014  agosto 08 Venerdì calendario

L’AUTOGOL ZUCCHI: BUFFON PERDE 48 MILIONI

Milano
Se la finanza fosse una partita di calcio, per Gianluigi Buffon sarebbe almeno un cartellino giallo. Ad alzarlo è la società di revisione Kpmg, che si è rifiutata di mettere la propria firma in calce ai conti del primo semestre del 2014 della Zucchi, la società di cui il portiere della Juventus è primo azionista dal 2011. Il gruppo attivo nel tessile, il 5 agosto, per il periodo da gennaio a giugno, aveva annunciato una nuova perdita di 11,8 milioni, dopo che anche il primo semestre del 2013 si era chiuso in rosso per 15,1 milioni. Il tutto a fronte di un indebitamento finanziario netto che resta elevato: 93,6 milioni contro i 91 di fine 2013. Numeri che fotografano una situazione difficile e che hanno impedito a Kpmg di dare il via libera al bilancio della prima metà dell’anno. Il motivo è semplice: il presupposto della continuità aziendale, indispensabile perché i revisori approvino i conti, “è soggetto a molteplici e significative incertezze”.
Kpmg mette in dubbio che la Zucchi possa raggiungere gli obiettivi finanziari per il 2014 fissati nell’ambito della complessa ristrutturazione del debito con le banche, Unicredit, Intesa e Bpm (ora anche socie con piccole quote), risalente al 2013. L’accordo, depositato in tribunale, prevedeva, già alla fine del 2013, un aumento di capitale da 20,5 milioni su cui Buffon fin da subito scommette tutto: lo sponsorizza mettendoci la faccia e si impegna addirittura a comprare le azioni non sottoscritte dagli altri soci. Ma la ricapitalizzazione è un insuccesso e il portiere bianconero è costretto a sborsare 18 milioni e a salire dal 19,6 a poco più del 56 per cento della società, davanti all’omonima famiglia fondatrice Zucchi, che scende al 9 per cento. Non lo segue nell’operazione nemmeno l’amico Riccardo Grande Stevens, figlio del noto avvocato un tempo vicino a Gianni Agnelli, Franzo, che riduce la quota sotto il 2 per cento.
Per il portierone della Nazionale, classe 1978, in questi giorni al centro della cronaca rosa per la relazione con Ilaria D’Amico dopo la separazione da Alena Seredova, l’avventura nella Zucchi comincia nel 2009, quando - come rivelerà lo stesso sportivo più avanti affidandosi al suo intermediario - si mette ad acquistare azioni della società di biancheria. Compra oggi e compra domani, Buffon supera il 2 per cento del gruppo quotato in Borsa nel settembre del 2009, e, in rapida successione, il 5 e il 10 per cento nell’aprile del 2010. Soltanto un mese dopo, però, si ricorda (o gli ricordano) che deve comunicare a Consob la partecipazione. Lo fa ma, nel luglio del 2011, la Commissione di vigilanza lo multa per 60mila euro per non avere dichiarato subito il superamento delle soglie rilevanti. Se la finanza fosse una partita di calcio, in quel caso Buffon si sarebbe beccato qualche giorno di squalifica. Ma la sanzione di Consob è nulla rispetto a quel che al portiere bianconero è costato l’investimento nella Zucchi. I 18 milioni sborsati con l’ultimo aumento di capitale sono andati ad aggiungersi ai 6 già spesi nell’analoga operazione del 2011. Non solo. In Borsa, le azioni della società, dai massimi a 0,145 euro di metà gennaio, sono affondate ai 0,0636 euro di ieri, quando, per colpa di Kpmg, hanno ceduto il 7,7 per cento in una sola seduta. Così, il 56 per cento in mano a Buffon ora vale appena 18,6 milioni (dai 42,3 di inizio anno), con una perdita potenziale di circa 24 milioni. Per il portiere toscano, che alla Juventus guadagna 4 milioni l’anno, il conto nella Zucchi sale a 48 milioni. Se non avesse già 36 anni, gli ci vorrebbero altre 12 stagioni alla Vecchia Signora per ripagarlo.
Carlotta Scozzari, il Fatto Quotidiano 8/8/2014