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 2014  agosto 08 Venerdì calendario

COTTARELLI NON MOLLA: COSÌ RISPARMIO 3 MILIARDI

A Matteo Renzi che lo sbeffeggia - “dove sono i documenti di Cottarelli?”, chiede al portavoce durante un’intervista e poi in tv lo paragona a un commercialista – l’economista replica con un documento di 45 pagine per ridurre le società partecipate degli enti locali da 8.000 a 1.000 e risparmiare così 3 miliardi di euro. Il piano di Cottarelli, il commissario spending review già commissariato dai renziani Taddei e Gutgeld, include un frontespizio: il mandato, dentro pure un cinguettio di Renzi, che fa un po’ presa in giro, chissà se volontaria.
IL CENSIMENTO INCERTO E MEZZO MILIONE DI DIPENDENTI
Cottarelli ammette subito che il censimento di queste aziende con azionista pubblico, maggioritario o minoritario, è molto approssimativo. Il dipartimento del Tesoro ne ha calcolate 7.726, la banca dati Cerved 8.800, la presidenza del Consiglio 10.000. Se la somma fa il totale, in stile Totò, il signor spending review prende per buono la cifra tonda di 8.000. Il 20% di questi 8.000 distributori di servizi e di poltrone è di proprietà interamente pubblica, il 28 risulta a maggioranza pubblica. Da consorzio a istituzione, passando per società in accomandita per azioni e aziende speciali , le tipologie giuridiche sono 16. Il numero dei dipendenti sfonda di poco il mezzo milione, 501.000. Se gestiscono i privati, i dirigenti (e sono 5.917 su 141.517 dipendenti) guadagnano di media 141.517 euro. Se comanda il pubblico, i dirigenti ( e sono 634 su 123.535 dipendenti) s’accontentano di 110.184 euro.
I TRASPORTI PERDONO OLTRE 300 MILIONI DI EURO
Prima di spingere il governo a esplorare questa giungla (definizione di Cottarelli), il signor spending review sottolinea le inefficienze: 1,2 miliardi di euro di perdite (statistiche del 2012); di cui oltre 300 milioni di euro per il trasporto pubblico locale, dove svetta la romana Atac con la metà di un grosso capitale e di una grossa responsabilità. Poi Cottarelli ricorda che questa giungla viene alimentata dai contratti di servizio e dai trasferimenti di denaro per 16,5 miliardi di euro l’anno nel 2012 aumentati a 23 4 miliardi di euro nel 2013.
CON I SOLDI PUBBLICI FORMAGGI E PROSCIUTTI
Queste società partecipate forniscono servizi amministrativi ed essenziali come energia, trasporti, rifiuti e acqua, ma sono occupate anche nel magazzinaggio, nell’industria, nell’ingegneria civile. Ci sono 35 attività differenti – tra ricerca scientifica e parcheggi – eppure 61 società non sono classificabili. Alla voce “altro”, 1.651 partecipate, si trova qualsiasi cosa. Commercio al dettaglio: carburante per autotrazione, prodotti alimentari e bevande, enoteca. Settore industriale: formaggi, latticini e prosciutti. E poi casse di risparmio (che sono 63) e finanziarie (che sono 90).
I PEGGIORI: ATAC DI ROMA E ASAM DI MILANO E MONZA
A pagina 9, Cottarelli compila una classifica: le 20 società partecipate che hanno registrato a bilancio le perdite più pesanti (anno 2012). Vince con ampio distacco l’Atac: 150 milioni di euro. Segue l’Asam (mobilità), provincia di Milano e di Monza: quasi 90 milioni di euro. Medaglia di bronzo per l’Asm, in liquidazione, società multi-servizi di Settimo Torinese: sfiora i 30 milioni di euro. Cottarelli ha diviso le perdite annue per categorie: trasporti, -317 milioni di euro; servizio a domanda individuale (anche eventi culturali, convegni, fiere), 138,7 milioni; multiutility (energia, ambiente), 115,9 milioni.
I DOPPI INCARICHI E LA STRETTA AI PICCOLI COMUNI
Cottarelli vuole tagliare il numero di società, ma poi dice di aver scoperto che 160 sono già in liquidazione, né davvero chiuse né ovviamente aperte, ma che costano. Quasi la metà di queste partecipate ha avviato il processo di liquidazione più di tre anni fa. E poi ci sono 438 partecipate che generano perdite da un triennio: malate croniche. E così il commissario propone la riforma del trasporto pubblico locale: ridurre le spese per tratta o per veicoli. E poi caccia a chi non paga il biglietto (che va aumentato). Cottarelli vuole attribuire ai controllori, scrive, la “qualifica di pubblico ufficiale”. Cita l’Atac che ha previsto di azzerare le perdite entro il 2016, e aggiunge: “In mancanza di progressi adeguati, queste società vanno commissariate”. Due pagine per le 1.600 farmacie comunali, presenti sul territorio in maniera sbagliata, spiega. Prima di illustrare come intendere portare le società partecipate da 8.000 a 1.000 – per esempio, vietarle nei comuni che non superano i 30.000 abitanti – Cottarelli fa un discorso sui Cda. Le cariche sono 37.000, costano 450 milioni di euro. Gli amministratori sono 26.500, non è un errore: sono di meno perché in tanti occupano più poltrone. Questo il dossier. Ieri ne ha parlato al Tesoro con il ministro Pier Carlo Padoan, l’estremo e unico protettore. Forse poco per convincere Renzi.
Carlo Tecce, il Fatto Quotidiano 8/8/2014