Mario Baudino, La Stampa 8/8/2014, 8 agosto 2014
LA CARRIERA DI RAIMO NELLA TOILETTE
UMILIATI E OFFESI
Il primo a farlo dovrebbe essere stato Thomas Bernhard: il cupo scrittore austriaco tenne una sorta di diario dei premi letterari conquistati (I miei premi, traduzione postuma di Adelphi nel 2009) riassumibile in una frase: «Tutto era repellente, ma più repellente di tutto trovavo me stesso». Vennero poi 70 scrittori di lingua inglese che in svelte paginette raccontarono le loro umiliazioni in Mortification, antologia tradotta da Guanda nel 2005.
Rispetto a Julian Barnes che si accorge, chiacchierando durante un cocktail con il suo editore Tom Maschler, di essere per lui un perfetto sconosciuto, non solo, ma di non ricordarsi il titolo del racconto appena pubblicato per la sua casa editrice, le Figuracce di otto scrittori italiani raccolte a cura di Niccolò Ammaniti per Einaudi con appunto questo titolo sembrano in fondo poca cosa... Di alcune si è molto parlato. Di altre meno, come quella di Christian Raimo. A New York, giovanissimo esordiente, intasò il bagno della critica letteraria Carla Benedetti. Fu un putiferio; ma David Foster Wallace, imperturbabile, sigillò l’orribile pacco cavato miracolosamente dal water e con grande calma uscì per gettarlo. Raimo capì, come per epifania, che sarebbe diventato un vero scrittore.
MORALE
La morale non c’è, salvo che agosto è mese di festival, presentazioni di libri, figuracce in agguato. Tanto vale ricordarsi di Mark Twain, che aprì un volume di viaggi con una propria foto corredata da una delle massime più famose: «Comportati bene e resterai solo». Farà da titolo a un libro di saggi inediti in uscita a settembre per le edizioni Lato B.
Mario Baudino, La Stampa 8/8/2014