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 2014  agosto 08 Venerdì calendario

MERCENARI TRA LE FORZE DI KIEV «CI SONO ANCHE DEGLI ITALIANI»


Le forze armate ucraine continuano il tiro a segno su Donetsk, i pro-russi continuano il tiro a segno sui cieli. Proprio nella zona dove è stato abbattuto l’aereo malaysiano, un caccia di Kiev è stato ieri colpito mentre sorvolava a bassa quota le forze ribelli presso Zhdanivka. Il pilota è riuscito a salvarsi col paracadute, ma non altrettanta fortuna ha avuto un gruppo di civili che stava aspettando l’autobus a Gorlivka. Nella località già parzialmente al buio per le cannonate finite su una stazione elettrica, un’altra cannonata è finita sulla fermata, uccidendo cinque persone e ferendone altre 10. Anche un ospedale nel centro di Donetsk è stato colpito da un proiettile di artiglieria ucraino, uccidendo almeno una persona e provocando un numero di feriti imprecisato, mentre nella notte tre civili erano stati uccisi e cinque feriti in un bombardamento sul quartiere di Budionovski, nella periferia sud della città.
Ma se l’Est è in fiamme, non è che a Kiev regni proprio la pace. Ieri, sull’onda dell’allarme della Nato per un possibile intervento diretto della Russia nel conflitto, il segretario generale dell’alleanza, il danese Anders Fogh Rasmussen, era atteso a Kiev, per vedere il presidente ucraino Petro Poroshenko e il premier Arseny Yatsenyuk. «Sono appena atterrato a Kiev, sono qui per offrire il sostegno politico della Nato al presidente Poroshenko», ha scritto sul suo account Twitter. Ma nella capitale ucraina ha trvato in corso una vera e propria battaglia tra i manifestanti di piazza Maidan e gli operatori comunali incaricati di sgomberare le tende ancora in piedi dalla rivolta che tra novembre e febbraio ha portato alla caduta del regime del presidente Viktor Ianukovich, e che sono stati accolti a sassate, mentre copertoni venivano dati alla fiamme per impedire l’accesso. Il governo ha allora mandato un battaglione di militari, che a sua volta è stato oggetto del lancio di pietre del selciato e bottiglie molotov. Continua intanto anche la guerra delle rivelazioni e delle accuse. Mentre il governo russo smentiva le accuse della Nato di preparare un intervento, l’agenzia ufficiale Ria Novosti ha tirato fuori un portavoce dell’esercito ucraino che ha ammesso addirittura la presenza di italiani tra chi sta combattendo per Kiev. ha «Ci sono rappresentanti di altri Paesi, che prendono parte all’operazione anti-terrorismo. Si tratta di italiani, georgiani, bielorussi e russi», ha detto Oleksiy Dmitrashkovsky. La presenza di mercenari stranieri con proprie armi e equipaggiamento era stata denunciata dai ribelli: la parziale ammissione di Kiev, a parte la definizione di mercenari o volontari, trova però il limite delle armi. «L’esercito ucraino non fa uso di armi straniere», garantisce Dmitrashkovsky.