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 2014  agosto 07 Giovedì calendario

A PICCO ANCHE I CONTI TELECOM: -11% I RICAVI NEI PRIMI SEI MESI

Milano
Nessuna offerta pazza, saremo razionali ma tutte le opzioni in Brasile restano aperte”. L’amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano, ha liquidato così ieri il caso Brasile durante la presentazione agli analisti dei conti del semestre. Ventiquattro ore dopo l’offerta presentata da Telefónica a Vivendi per la filiale brasiliana Gvt che prevede anche la cessione ai francesi dell’8,3% di Telecom. Lasciare o raddoppiare? Chi si aspettava qualche indizio su una possibile contromossa di Patuano è rimasto deluso. A oggi si sa solo che il gruppo di tlc non ha dato il via ad alcuna fusione o acquisizione, “lo ha fatto qualcun altro, noi continuiamo con il nostro piano”, ha detto il manager chiudendo la questione. A riaprirla è invece la Findim di Marco Fossati (azionista di Telecom con il 4,9%) che chiede “subito” una fusione fra Gvt e Tim Brasil e un’alleanza industriale Telecom/Vivendi” perché “serve un nuovo assetto azionario e una risposta forte sul piano industriale” si legge in una nota. Di certo, Telecom ha bisogno anche dei clienti brasiliani , viste le difficoltà del gruppo sul mercato nazionale. Fra gennaio e fine giugno, il gruppo è tornato in utile per 543 milioni, contro la perdita di 1,4 miliardi accusata nello stesso periodo dello scorso anno. Ma i ricavi sono scesi a 10,5 miliardi, in frenata dell’11,2% rispetto ai primi sei mesi del 2013. Calo che si porta al -6,5% se si esclude l’effetto della variazione dei tassi di cambio e del perimetro di consolidamento. Non solo. Il giro d’affari domestico che si è fermato a 7,5 miliardi in flessione dell’8,2 per cento.
Con questi conti e con lo sgambetto del patron di Telefónica, Alierta, cosa farà Patuano? I tempi sono stretti perché la proposta degli spagnoli a Vivendi scadrà il 3 settembre. Per gli analisti di Banca Imi una controfferta è improbabile “considerando che, per essere competitivi, potrebbe implicare un premio ancora più alto e che per finanziare l’operazione sarebbe necessario un aumento di capitale di Telecom o della controllata Tim Brasil”.
Nel frattempo, secondo alcune indiscrezioni apparse ieri sul quotidiano francese Les Echos, le azioni di Telecom messe sul piatto da Alierta non interesserebbero a Vivendi. Ma per cambiare idea c’è tempo fino a settembre.
Camilla Conti, il Fatto Quotidiano 7/8/2014