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 2014  agosto 07 Giovedì calendario

MONTEZEMOLO SERVITO E BENSERVITO

«Nell’ultimo trimestre 2013 Maserati ha fatto meglio di Ferrari». La frecciata di Sergio Marchionne davanti ai soci in assemblea non ha fatto ceno piacere a Luca di Montezemolo, peraltro assente dall’assise del Lingotto chiamata a votare le nozze Fiat-ChrysIer. Ma non l’ha sorpreso: al di là della cortesia ufficiale, da anni i rapporti tra i due non brillano. Ma a far arrabbiare il presidente di Ferrari è stato l’atteggiamento di John Elkann, il delfino dell’Avvocato cui Montezemolo ha fatto, se non da balia, almeno da vicario, dal 2004 al 2010, come presidente Fiat. Un lungo capitolo di cui non c’’ alcuna traccia nel comunicato dell’azienda in cui si è data notizia dell’uscita di Montezemolo dal consiglio. Ancor più avvilenti le parole con cui Elkann ha giustificato «per motivi di equilibrio» l’uscita dell’ex presidente di Fiat e Confindustria dal cda di Fiat Chrysler Automobiles, senza aggiungere una sola parola di ringraziamento per il manager.
Di qui la sensazione che i giorni di Montezemolo alla guida di Ferrari, il brand più prezioso della corona di casa Agnelli, siano contati, come già lasciava intuire l’arrivo a Maranello come team manager di Marco Mattiacci, uomo di fiducia di John Philipp.
Il divorzio, dunque, non sarebbe certo inatteso, se non nei modi almeno nella sostanza. Del resto, il toto nomine dà Montezemolo favorito per la presidenza della nuova Alitalia, grazie anche ai suoi rapporti storici con Abu Dhabi, socia del Cavallino rampante, e con la stessa Etihad, da sempre cliente di poltrona Frau. Non dovrebbe in questo caso essere d’ostacolo la vicepresidenza in Unicredit, azionista della nuova compagnia. Montezemolo è del resto maestro nell’arte di conciliare incarichi. Anche se sembra orinai alle spalle la stagione delle mille poltrone (ad di Rcs e Itedi, presidente di Fieg, Confindustria, Fiat, Fiera di Bologna, Luiss, Ntv eccetera) per un manager che si è sempre sentito un uomo Ferrari, cosa che agli occhi di Elkann e Marchionne suona più come un fastidio che un motivo di merito.
Ugo Bertone