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 2014  agosto 06 Mercoledì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - L’ITALIA IN RECESSIONE

APPUNTI PER GAZZETTA - L’ITALIA IN RECESSIONE

ANSA.IT (DAGOSPIA) L’Italia è in recessione tecnica. Il Pil nel secondo trimestre 2014 risulta ancora negativo, scendendo dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, quando aveva segnato un calo dello 0,1%. Su base annua, invece, scende dello 0,3%. Lo rileva l’Istat nella stima preliminare.
La variazione acquisita del Pil per il 2014 è negativa, pari al -0,3%. Lo rende noto l’Istat, in base alle stime preliminari sul Pil. Si tratta del dato che si otterrebbe in presenza di variazioni congiunturali nulle per i restanti trimestri dell’anno
La produzione industriale a giugno torna a salire, in rialzo dello 0,9% rispetto a maggio, quando era risultata in netto calo. Lo rileva l’Istat. Si tratta dell’aumento mensile più forte da gennaio. Il dato è positivo anche su base annua, in crescita dello 0,4%. L’incremento congiunturale era atteso, ma supera le previsioni di gran parte degli analisti, che si attestavano tra +0,7% e +0,8%.
L’Istat parla di "un dato positivo" e "di rimbalzo" a confronto con maggio, che, come "sembrano confermare i dati", spiega, è stato negativamente influenzato dal ponte di venerdì 2 maggio, innescato dalla festività del primo, seguita dal weekend.
PRODUZIONE SECONDO TRIMESTRE -0,4%
Nella media del secondo trimestre la produzione industriale risulta in diminuzione dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, quando aveva segnato un aumento dello 0,1% (dato rivisto al rialzo, era -0,1%).
Lo rileva l’Istat. Il dato tendenziale sul secondo trimestre segna, fa sapere sempre l’Istat, una crescita zero. Nella media del primo semestre dell’anno, invece, la produzione industriale risulta in rialzo dello 0,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, stando ai dati corretti per gli effetti di calendario. Guardando all’indice grezzo si evidenzia però un ribasso dello 0,9%.
PRODUZIONE PER BENI CONSUMO A TOP DA UN ANNO
La produzione industriale nel settore dei beni di consumo a giugno registra un rialzo del 2,5% su base mensile. Lo rileva l’Istat. Si tratta del dato migliore da oltre un anno, ovvero da maggio del 2013

REPUBBLICA.IT
MILANO - L’Italia torna in recessione: nel secondo trimestre dell’anno il Pil è calato dello 0,2% rispetto ai primi tre mesi dell’anno, quando l’economia aveva registrato una contrazione dello 0,1%. Su base annua, invece, il Pil scende dello 0,3%: con un valore reale di 340 miliardi, si tratta del peggior secondo trimestre dal 2000. Insomma nonostante gli sforzi e le promesse del governo la crescita economica continua a essere negativa, come d’altra parte avevano anticipato i dati sulla produzione industriale relativi al secondo trimestre (-0,4% nella media del periodo). Il dato è comunque peggiore delle attese degli analisti che si aspettavano una variazione compresa tra -0,1% e +0,1%. "L’Itaila deve cambiare, ma dipende solo da noi. Avanti con più decisione", dice il presidente del Consiglio Matteo Renzi.

La correlazione tra Pil e produzione industriale.

E così il rimbalzo registrato nell’ultimo trimestre dell’anno con quel timido dato positivo (+0,1%) che aveva interrotto una serie
negativa lunga più di due anni, pare ancora di più un’isolata mosca bianca. A giugno, quindi, la variazione acquisita per il 2014 è pari a -0,3%: si tratta in sostanza del dato che si otterrebbe a fine anno in assenza di variazioni congiunturali per gli ultimi sei mesi dell’anno. Ad aprile il governo aveva stimato una crescita dello 0,8%, cui sono seguite le revisioni al ribasso di Ocse, Fmi e Bankitalia. "E’ evidente che non conseguiremo l’obiettivo previsto" dice il vice ministro dell’Economia, Enrico Morando, che nega la necessità di una nuova manovra per il 2014, ma "sarà più dura nel 2015-2018". Preoccupata l’Ue secondo cui "ci sarà un impatto negativo sui conti pubblici" con possibili ripercussioni sul tetto del deficit.

Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, però getta acqua sul fuoco: "Non ci sarà alcuna manovra correttiva per il 2014", ma i mercati guardano al Paese con rinnovata preoccupazione. E allora il ministro rinnova la ricetta della fiducia: "Il bonus da 80 euro è permanente, usatelo. Abbiate fiducia".

"Il calo congiunturale - spiega l’Istat - è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto in tutti e tre i grandi comparti di attività economica: agricoltura, industria e servizi. Dal lato della domanda il contributo alla variazione congiunturale del Pil della componente nazionale al lordo delle scorte risulta nullo mentre quello della componente estera netta è negativo".

Le reazioni. Per rilancaiare la crescita, Ncd suggerisce di abolire l’articolo 18. Dobbiamo "superare l’articolo 18. Proponiamo che nello Sblocca-Italia non valga l’articolo 18 per i nuovi assunti". E’ una delle sette proposte che il leader Ncd, Angelino Alfano, propone per rilanciare il Pil. "Basta con i totem della vecchia sinistra. I nostri hashtag sono ’fare presto’ e ’ Italia forte’", spiega il ministro, mentre il suo collega di partito, Maurizio Sacconi, capogruppo al Senato chiede "straordinarie riforme strutturali rivolte a cambiare il mercato del lavoro, il sistema tributario, la pubblica amministrazione con particolare riguardo alla giustizia". Duro, invece, Daniele Capezzone di Forza Italia che boccia la politica economica dell’esecutivo: "All’Italia serve una frustata non la manutenzione del declino. Bisogna sfondare il limite del 3% del deficit per realizzare un taglio-choc di tasse, accompagnato da tagli di spesa e riforme strutturali". Per il coordinatore nazionale di Sel, Nicola Frantoianni, serve "una politica industriale capace di contrastare la svendita dei principali asset strategici e un piano straordinario per il lavoro ecologicamente sostenibile". Duro il commento di Beppe Grillo: "E’ Renzi il vero gufo, siamo in piena recessione". Le Lega, invece, si complimenta ironicamente con Renzi: "Complimenti, ora vada a casa".