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 2014  agosto 06 Mercoledì calendario

Un nuovo libro di psicologia sonda il comportamento umano più naturale ma meno discusso: l’escrezione

Un nuovo libro di psicologia sonda il comportamento umano più naturale ma meno discusso: l’escrezione. il libro psicologia in bagno il libro psicologia in bagno “Psychology in the Bathroom” (la psicologia in bagno) illumina il lettore su quello che succede nella toilette, incluse specifiche su flatulenza, incontinenza e costipazione. Nonostante il tono ironico del libro, lo studio è totalmente scientifico. La stitichezza è legata a tipi particolari di personalità? Perché proviamo vergogna o disgusto per le nostre abitudini in bagno? Sono solo alcune delle domande a cui il libro pubblicato da “Palgrave Macmillan” tenta di rispondere. Il volume è stato scritto dal professor Nick Haslam, capo del dipartimento di psicologia dell’università di Melbourne, e estende il campo allo studio dei graffiti nei bagni, al “pissing” erotico e agli aspetti ludici della flatulenza. psychology in the bathroom scritto da un prof di psicologia psychology in the bathroom scritto da un prof di psicologia Il “venticello” è ritenuto più accettabile quando è silenzioso, accidentale e inodore, invece è più detestabile quando è deliberato, rumoroso, e rilasciato in presenza di estranei. Però le scoregge sono più divertenti quando trovano la via di mezzo: inodori e rumorose. In un altro capitolo il professore tratta il “carattere anale”, ovvero la famosa teoria freudiana secondo cui le personalità anali (che eccedono in controllo, ordine, ostinazione e prudenza) sono legate a un problema di defecazione. Insomma, è vero che le persone più austere hanno un’avversione alla cacca? Pare proprio di sì, secondo alcuni esperimenti. il libro abbatte il tabu della flatulenza il libro abbatte il tabu della flatulenza selfie della cyrus in bagno selfie della cyrus in bagno Haslam indaga anche sull’abitudine di imprecare. Studiando 25 lingue, si è scoperto che le imprecazioni fanno sempre riferimento alle feci (“merda!” è la più ricorrente). L’urina è ritenuta meno offensiva.