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 2014  luglio 24 Giovedì calendario

COSIMO MELE, CIOÈ COSIMO TROMBETTA

Ci voleva un’uscita di questo genere per riportare Cosimo Mele agli onori delle cronache nazionali. Ex deputato dell’Udc, si è fatto conoscere a Roma più per la sua notte folle a base di droga e prostitute che per l’attività politica svolta. E adesso, smaltita la sbornia di quella torbida vicenda del lontano 2007, questo 57enne politico pugliese da sempre di fede dc, torna a far parlare di sé. L’anno scorso era riuscito a farsi riabilitare nella carriera politica divenendo sindaco di Carovigno, in provincia di Brindisi, dove, con l’appoggio del Pd, aveva sconfitto lo sfidante del centrodestra. Qualche anno prima aveva tentato altre due avventure politiche, entrambe però fallite.
Ma è alla poltrona di deputato che Cosimo detto Mimmo è rimasto particolarmente legato. Talmente legato da aver spedito il 26 marzo scorso una lettera protocollata a tutti i dipendenti del suo Comune con appena due righe di comunicazione. Quanto basta però per scatenare un putiferio mediatico. «Con la presente si comunica ai dipendenti comunali che dalla data odierna tutti i documenti in uscita a firma del Sindaco, devono contenere il titolo di ’Onorevole’». Firmato: «On. Cosimo Mele». Ed effettivamente da quel giorno la firma del sindaco in tutti i documenti ufficiali viene preceduta dal titolo «On.», elegantemente poi cancellato a penna dallo stesso primo cittadino.
Fatto sta che quella missiva, rimasta nei cassetti per diversi mesi poi finita nelle mani di qualche esponente del centrodestra, è arrivata alla stampa locale, creando un vero e proprio tormentone, tanto da costringere il sindaco a chiarire di aver fatto questa comunicazione solo per dare più importanza al proprio Comune. Mele, suo malgrado, ha però visto tornare alla ribalta quella storiaccia del 2007 che sperava ormai morta e sepolta, quella notte brava in un hotel romano trascorsa con una escort che accusò un malore e lo denunciò per omissione di soccorso e cessione di cocaina.
Eppure quel titolo da onorevole, Mele vuole ancora rispolverarlo. Il problema, però, sta nel fatto che per la spietata legge della stampa, la sua esperienza parlamentare è ormai legata a quei fatti a luci rosse. Inevitabile, a questo punto, data anche l’omonimia da coincidenza tafazziana, il paragone con Cosimo Trombetta, il personaggio del film «Totò a colori» che pronuncia la famosa frase: «Voi non sapete chi sono io, sono l’onorevole Cosimo Trombetta», e Totò replica con quel «Ma mi faccia il piacere» ormai passato alla storia.
Mele prova a difendersi. «Ancora una volta devo rilevare che la mia persona continua ad essere oggetto di una campagna mediatica che non perde occasione per screditare e farmi apparire quello che non sono, scomodando perfino il grande Totò! E se lui disse: ’Signori si nasce e io lo nacqui’ anche io scelgo l’ironia per rispondere: ’Se signori si nasce io non lo nacqui, ma lo dimostrai con le azioni nel corso della mia vita quantunque turbolenta!».
Giovanni Bucchi, ItaliaOggi 24/7/2014