Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  luglio 24 Giovedì calendario

TRA NOTTI E BOTTE, QUANDO L’OSTRUZIONISMO ERA FEROCE DAVVERO

A un certo punto non è che non potevi più andare in bagno: è che dopo una certa quantità di ore in piedi a parlare neanche riuscivi più, a fare la pipì. La disidratazione ostruzionistica.
Lo racconta, per la filologia, l’uomo che ha tenuto il più lungo discorso nella storia dell’ostruzionismo parlamentare, Marco Boato: «Parlai una prima volta per sedici ore e una seconda volta per diciotto ore e venti minuti. Cominciai alle otto di sera e finii alle 14.20 del giorno successivo, e avevo ancora un paio d’ore d’autonomia». Avvenne nel febbraio del 1981; il governo Cossiga aveva presentato una legge che permetteva alla polizia il fermo prolungato di un sospetto, anche senza prove. I radicali scrissero da soli, in sedici, 7500 emendamenti. Che resta il record, poiché dei 7850 attuali alla riforma del Senato, Sel, che ne ha scritti più di tutti, è arrivata a 6200. E onestamente quelli radicali erano più belli, e non c’erano boiate.
Li avevano buttati giù Gianfranco Spadaccia e Franco De Cataldo, per lo più, ma erano tracce, perché bisognava parlare a braccio, cosa in cui Pannella, Bonino, Ciocciomessere, Faccio, Teodori (tutti fenomeni, e a volte personaggi di notevole spessore e eloquio) eccellevano. Intervenne persino Leonardo Sciascia; Franco Roccella era vecchio e si mise, per precauzione, il catetere. Vai a sapere. Fu un’epica battaglia persa: le sole che valga la pena combattere. Andreotti in una di quelle nottate d’ostruzionismo annotò su un bigliettino (che poi stracciò, ma ricompare nelle sue memorie) che Emma Bonino pareva «metà Giovanna D’Arco e metà vispa Teresa». Tra l’altro, mentre Ingrao da presidente della Camera era assai tollerante, Jotti no: appena t’appoggiavi al banco ti richiamava feroce (era vietato, bisognava parlare in piedi). Anche Almirante poteva parlare secoli, nel 1970 (contro la legge sulle Regioni) stette dieci ore in piedi; da allora ribattezzato «vescica di ferro».
Oggi tutto questo non è più possibile, perché i regolamenti sono stati resi più severi: l’ostruzionismo ha di fatto due sole tecniche, presentare migliaia di emendamenti, o richiedere continuamente il numero legale in aula. La durata degli interventi s’è comunque ridotta. Nondimeno, se ogni esame di emendamento durasse un’ora, come ieri, coi 7850 attuali, lavorando 15 ore al giorno, ci vorrebbero 523 giorni di fila, e senza ferie...
Insomma, ristretti i regolamenti s’è trovato altro modo. E meno male: è la democrazia, bellezza. E guardate, una volta era peggio, non meglio, di oggi. Sempre Andreotti ricorda che in un’altra celebre battaglia in aula, fatta dai comunisti nel ’53 contro a legge truffa, altro che ostruzionismo: ci fu da avere paura. In Senato «Giuseppe Paratore, resisteva anche al lancio delle tavolette. Io ero rimasto solo al banco del governo e mi infilai in testa un cestino dei rifiuti. Parevo un marziano. Spano fu fermato prima di far precipitare sulla testa di Paratore una poltrona; mi sibilò: “Dopo il voto avrete un nuovo piazzale Loreto”. Paratore si dimise». Arrivò Meuccio Ruini, se la fece sotto dalla paura, letteralmente.
L’ostruzionismo non è uno scandalo, tanto meno è uno scandalo dell’Italia 2014, quella degli hashtag su twitter. Oltretutto, i padri di quelli che ora sono al governo, ex comunisti, soprattutto, ma anche ex democristiani, non solo facevano filibustering: menavano. Pajetta, scrisse Vittorio Orefice, «con tre balzi aerei piombò a tuffo sul groviglio di teste... come Tarzan»; e i dc non scherzavano, «c’era Tomba, parlamentare della Coldiretti, una specie di Carnera, che picchiava i comunisti come Bud Spencer»... Sel e M5s sono ragazzi, al confronto.