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 2014  aprile 24 Giovedì calendario

VANNONI RILANCIA: “TRUFFATORE? MERITO IL NOBEL”

[Intervista] –

«Altro che truffatore. Io sono una persona onesta. E Stamina è da premio Nobel per la medicina».
Scusi, Vannoni, per quale ragione il premio Nobel?
«Perché la metodica messa a punto dai due scienziati ucraini può salvare la vita a un milione e mezzo di persone in italia e chissà quanti in Europa. Perché il sistema funziona davvero: abbiamo le prove. Ho tutto qui, tutto documentato: una stanza zeppa di documenti che porterò in tribunale. Voglio proprio vedere se mi condannano».
Ma la Procura va giù pesante su di lei. E poi si è messo un bel po’ di soldi in tasca. Non è vero?
«Ma quali soldi? Ho più di 360 mila euro di debiti con Equitalia. Io non ho mai preso un euro che sia uno dai pazienti. Ho fatto debiti, ma non ci ho mai guadagnato».
Guariniello dice che la sua terapia è segreta, che il protocollo del cosiddetto metodo Stamina non è mai stato consegnato. Questo sa molto di truffa o quantomeno di terapia raffazzonata, non crede?
«Ma cosa dice? Sono i Nas che non hanno acquisito la documentazione, quando sono andati a fare l’ispezione a Brescia. E il ministero ha tutto in mano. Qui non c’è nulla di segreto».
E non è da truffatore far credere ai pazienti che c’erano elevate possibilità di guarigione? Lo dice la Procura che l’ha fatto?
«Anche questo è falso. Ai pazienti abbiamo fatto firmare un consenso informato nel quale si spiegava tutto per filo per segno. Anche che non sapevamo se avrebbe fatto effetto. Ed eventuali gravi conseguenze. Qui non è stato preso in giro nessuno».
Scusi, ma come ha fatto a diventare da un giorno all’altro da gestore di call center a medico che sa tutto di staminali?
«Io non mi sono mai spacciato per medico».
Ma a Lugano si è presentato o no come ricercatore dell’università di Brescia?
«Questo è falso. Io insegnavo a Udine, e non dovevo convincere nessuno. Erano quelli del cardiocentro che mi volevano. Non il contrario».
Per lei è tutto uno sbaglio, degli altri. Ma ci sono tre medici che hanno fatto retromarcia sulle loro relazioni agiografiche su Stamina. Come se lo spiega?
«Me lo spiego dicendo che è una follia che tre medici disconoscano le loro relazioni. E poi con quelle motivazioni, roba del tipo mi sono fatto suggestionare».
Sì ma lei con la medicina non c’entra nulla. E per caso un giorno ha scoperto la terapia delle terapie.
«Mi sono curato con le staminali create da quei due ricercatori Ucraini».
Lo sa che sa molto di truffa, vero?
«Ma è tutto verissimo. Se avessi voluto truffare qualcuno organizzavo viaggi della speranza per i malati. Mi facevo dare due o tremila euro e li mandavo su a Kiev. Io non avrei rischiato nulla e mi sarei fatto dei bei soldi. Invece ho trovato questi professionisti eccellenti e mi sono impegnato».
Per guadagnarci?
«No per i malati. E questo è stato il guaio. Le lobby farmaceutiche ci stanno facendo la guerra».
E magari pure il Ministro Lorenzin, non è vero?
«La Lorenzin fa come gli struzzi e nasconde la testa sotto la sabbia. Se tutti avessero fatto il loro dovere non saremmo a questo punto».
E adesso che farà?
«Vado avanti con le infusioni. Ci sono 180 giudici che le hanno ordinate. Il 5 maggio, a Brescia, noi riprendiamo».
Poi arrivano le elezioni. Se la condannano lei cosa fa, se ne sta in Europa al sicuro?
«Non mi condanneranno. Ma se lo faranno mi dimetto subito».

Lodovico Poletto, La Stampa 24/4/2014