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 2014  aprile 24 Giovedì calendario

E CELESTINO V PASSÒ DAL GRAN RIFIUTO ALL’ONORE DEGLI ALTARI


La canonizzazione di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II è un evento storico per la straordinaria personalità di questi due papi e perché è la prima volta che due pontefici vengono nello stesso giorno dichiarati santi (e non soltanto beati). Ma anche perché si tratta di un avvenimento che conferma l’accelerazione, in questi ultimi decenni, verso il riconoscimento della santità di figure che hanno esercitato il loro pontificato in tempi molto vicini a noi. Anche per questo motivo, la giornata del 27 aprile costituisce una vera novità nella bimillenaria storia del papato romano.
L’appello «santo subito», diffusosi dopo la morte di Giovanni Paolo II, non fu mai pronunciato nei secoli passati per quanto riguarda un papa. Anzi, se allarghiamo lo sguardo al Medioevo e all’epoca moderna, una sorpresa ci attende. Per un solo papa di quei secoli – quello del gran rifiuto , Celestino V (1294) – fu infatti aperto e portato a termine un processo di canonizzazione. Ed anche in età moderna, ossia nei secoli che vanno dal Medioevo alla Rivoluzione Francese, un solo pontefice fu dichiarato santo: il papa domenicano Pio V (1566-1522).
Se Celestino V fu canonizzato nel 1313, diciassette anni dopo la sua morte, avvenuta nel 1296, quasi duecentocinquanta anni trascorsero dalla morte di Pio V (1572) alla sua santificazione, nel 1712. È vero che tra il 1523 e il 1588 erano state sospese le canonizzazioni in seguito alle polemiche sorte in seno alla Riforma protestante. Celestino V e Pio V furono portati agli onori degli altari in seguito ad avvenimenti straordinari di grande portata politica. Il processo di canonizzazione di Pietro del Morrone fu aperto nel 1306 da Clemente V su richiesta del re di Francia Filippo il Bello per fare da contrappeso alla memoria del controverso Bonifacio VIII (1294-1303). La fama di santità di Pio V era legata alla vittoria di Lepanto contro i Turchi del 1571, avvenuta un anno prima della sua morte e per la quale si era tanto impegnato. Per la promulgazione della santità di Pio V, si organizzò a Roma, in piazza Navona, una e propria battaglia navale che vide affrontarsi navi cristiane e navi ottomane.
Prima che la santità fossa riconosciuta in seguito a processi di canonizzazione, tra la fine del XII secolo e i primi decenni del XIII, la memoria di papi “martiri” dei primi secoli del cristianesimo o di papi vissuti nell’Alto Medioevo fu iscritta in libri liturgici affinché fosse venerata nella celebrazione di messe di anniversario. Nell’XI secolo, l’interesse per i papi san rifiuto ti nella memoria liturgica crebbe a tal punto da indurre Gregorio VII (1073-1085) a dichiarare che «cento» erano i papi del passato che si dovevano considerare santi, e che ogni papa è santo nell’esercizio della sua funzione, «per i meriti del beato Pietro».
Negli ultimi secoli del Medioevo, quando già esistevano i processi di canonizzazione, si assistette a un fenomeno nuovo, la nascita di culti locali intorno alle tombe di papi. Per molti di loro furono provera mossi, dal Settecento in poi, processi di canonizzazione, che però ebbero un successo soltanto parziale. Molti papi medievali furono infatti riconosciuti beati – come Urbano II (1088-1099), il papa della prima crociata (1095), o Innocenzo V (1276), il primo pontefice domenicano –, ma nessuno di loro riuscì ad ottenere il riconoscimento più alto, quello della santità. Del resto, lo stesso Celestino V fu ufficialmente riconosciuto santo più come Pietro del Morrone, ossia come monacoeremita, che come pontefice.
Il fatto è che Celestino V non esercitò soltanto il potere spirituale, ma anche quello temporale, come tutti i papi fino al 1870, e questo certo spiega come sia stato difficile per i successori di Pietro, prima del Novecento, essere riconosciuti santi da un processo di canonizzazione.

Agostino Paravicini Bagliani, la Repubblica 24/4/2014