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 2014  aprile 24 Giovedì calendario

“IO, ATTORE CANCELLATO DALLA FICTION PER PAR CONDICIO”

[Intervista a Ivano Marescotti] –

ROMA.
Cancellato per par condicio. «In una scena si vede solo la mia mano che versa da bere, non sono riusciti a tagliarla, ma hanno fatto sparire le persone che erano con me». L’attore, 80 film alle spalle, una ventina di fiction, da sempre impegnato in politica a Bologna, è candidato alle Europee con la lista Tsipras. È sparito dalla serie di RaiUno Una buona stagione . «Hanno tolto il mio nome dai titoli» racconta «Non è dignitoso. In questa puntata avevo poche scene ma nelle altre? Abbiamo girato la fiction due anni fa, la Rai ha deciso di trasmetterla adesso».
Marescotti, cosa prevede la par condicio?
«La legge non include le fiction, ma l’applicazione dice che bisogna interpretarla per qualunque trasmissione dove vada il candidato».
Risultato: è sparito dalla fiction.
«Nei giorni di Pasqua alla Rai si sono accorti che sono candidato alle Europee. Mi avvisa la mia agenzia; per inciso, una puntata era già stata trasmessa, ma non è tutto. Mi cancellano da Una buona stagione e Rai Premium manda in onda le repliche di Raccontami, puntate intere con la mia faccia. Non hanno notato che ero nel cast».
Complimenti.
«Non so se sia incuria o cialtroneria. Noi attori giriamo una serie non ci dicono quando verrà trasmessa: avrei dovuto comunicare che sono candidato? Chi avrei dovuto avvertire?».
La Rai cosa le ha chiesto?
«Di dimettermi dalle elezioni. Mi hanno spiegato che c’era un precedente: Cristiana Capotondi si candidò nella lista di Rutelli nel 2008. E si dimise. Io ho rifiutato. Così mi hanno chiesto di firmare un nulla osta in cui acconsentivo a tagliare le scene, e non ho dato il consenso».
Non potevano rinviare la messa in onda?
«Gliel’ho detto. Hanno risposto che non era possibile, perché avrebbe creato problemi».
Passa alla storia come l’attore censurato per par condicio...
«In spregio del pubblico, il personaggio è sparito senza spiegazioni: sarà andato a comprare le sigarette? È morto sotto un camion? Non rispettano gli attori e gli autori».
Perché ha scelto di candidarsi?
«Sono impegnato politicamente, a Bologna abbiamo indetto un referendum contro il finanziamento pubblico della scuola privata, abbiamo vinto: è stato un caso nazionale. Il Comitato 33 ha proposto di candidarmi. Sono andato in Veneto e in Sardegna a chiedere le firme».
Che si aspetta?
«Di cambiare le cose. La lista Tsipras in Spagna ha il 14% i sondaggi ci danno sopra il 4%. È l’unica lista di sinistra alle Europee, che il Pd sia un partito di sinistra è discutibile».
Perché dice così?
«Non si fa un patto con un condannato a 4 anni di galera. Ho il cartello di fondatore del Pd del 2007 e mi sono dimesso dopo un anno, quando hanno eletto Dorina Bianchi — poi passata con Berlusconi — nel Comitato etico. Erano tutti bersaniani ora sono renziani, sono corsi in aiuto del vincitore. Non si fa».

Silvia Fumarola, la Repubblica 24/4/2014