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 2014  aprile 23 Mercoledì calendario

E A PALERMO I DOTTORI SI AGGIORNANO COL BRIDGE


MILANO.
Giocando a bridge, i medici si aggiornano e ottengono una valanga di crediti. Succede a Palermo, dove il presidente dell’Ordine Salvatore Amato, ha lanciato un corso, in dieci lezioni, sul bridge, inteso come “sport per tenere allenata la mente”. E i medici che frequentano il tavolo da gioco alla fine si ritrovano con 35.8 crediti, quasi il 70 per cento del punteggio che devono accumulare in un anno per tenersi aggiornati. Per favorire la partecipazione al corso, l’Ordine dà a ciascun medico un contributo di 30 euro. Il corso però è finito nell’occhio del ciclone, le “Iene” hanno già fatto incursione tra i tavoli da gioco frequentati dai camici bianchi palermitani e su questa vicenda infuria la polemica.
«Siamo seri — sbotta Silvio Garattini, il direttore del Mario Negri di Milano e figura di spicco della ricerca scientifica — È inaccettabile che i medici si aggiornino giocando a bridge. Mettiamo fine a queste sceneggiate ». L’iniziativa di Palermo fa scandalo ma il copyright di questi corsi spetta all’Asl di Bergamo, che, da due anni, usa il bridge per “insegnare ai medici a lavorare in squadra e a prendere decisioni rapide in momenti di emergenza”. «Certo siamo stati i primi a fare aggiornamento con il bridge ma da noi è un po’ diverso: un corso rende 20 crediti e non sono previsti contributi» spiega Laura Tidone, medico in pensione, “regista” di questi corsi e una passione sconfinata per il bridge.
Prendendo spunto dall’esperienza di Bergamo, Palermo ha fatto il bis, esaltando i poteri di questo gioco che, come sottolinea Salvatore Amato, “potenzia le capacità decisionali”, a tal punto, da sfruttare quasi 36 crediti di Ecm, ovvero di Educazione continua in medicina. Punteggio risultato a molti sproporzionato, perché equiparabile a quello che rende un congresso di alto valore formativo. «Io un corso così non l’avrei mai proposto — ammette Roberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine di Milano — Che il bridge possa essere utile per tenere in esercizio la mente nessuno lo mette in discussione. Ma un medico può fare pratica a casa sua. Altro è seguire dei corsi di aggiornamento fatti secondo i sacri crismi».
Laura Tidone non ci sta a finire nel tritacarne di chi ridicolizza il bridge. E ricorda: «Nella medicina anglosassone l’addestramento al bridge è molto apprezzato perché sviluppa lo spirito di squadra e la socializzazione. Lì sono avanti. Noi no. Polemizziamo ». Ma quei 36 crediti acquisiti imparando a giocare bridge non vanno giù a Garattini. «Sono iniziative da bocciare. Spero che il ministro intervenga».

Laura Asnaghi, la Repubblica 23/4/2014