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 2014  marzo 29 Sabato calendario

CICCHITTO: “NOEMI E GLI ESTREMISTI HANNO FATTO TRAMONTARE IL PDL”


Roma. «Vent’anni pesano in politica, eccome. De Gasperi è rimasto al governo e alla guida della Dc per cinque anni, per avere un’idea».
Ecco, onorevole Fabrizio Cicchitto, ci dice quando inizia secondo lei il declino del ventennio segnato da Silvio Berlusconi?
«Gli anni fulgidi sono stati dal 2001 al 2006, quelli del secondo governo Berlusconi. Il declino inizia dal 2009. Premessa: io penso che Berlusconi abbia subito vent’anni di attacco permanente di un settore della magistratura e per questo gli esprimo ancora oggi solidarietà. Detto questo, pur escludendo che le varie vicende abbiano avuto rilievo penale, penso che per lui nel 2009 sia suonato un grande campanello d’allarme, purtroppo non avvertito. Mi riferisco alla vicenda Noemi, per esempio, e alle altre a seguire. Che hanno generato una enorme difficoltà mediatica e poi politica, in Italia e all’estero. Quando a queste vicende nel 2011 si è sommata la crisi finanziaria, allora il corto circuito è stato letale».
Nessun golpe, insomma, nessun complotto?
«C’è stato un accerchiamento giudiziario e mediatico attorno alla sua vita privata, ma certo il presidente Napolitano non ha ordito alle sue spalle. Anzi, continuo a ritenere che ancora nell’agosto 2013 fosse possibile ottenere la grazia. Poi tutto è stato vanificato dagli attacchi al Quirinale da parte delle ali più estreme del partito, dalla decisione di togliere l’appoggio al governo Letta-Alfano, dalle spaccature che l’ala estremista ha fomentato nel Pdl».
Pensa che Berlusconi adesso sia ostaggio del cerchio magico, come dicono?
«Quando allontani quello che tu stesso avevi indicato come successore e scegli la via dell’estremismo, si mette in moto una spirale a cerchi sempre più ristretti.
Che ne sarà di Fi senza leader alle Europee?
«Secondo me corre un serio pericolo. Noi del Ncd abbiamo aggregato una gran quantità di amministratori, registriamo perciò da parte loro un’ostilità molto generalizzata. Lavoriamo per aggregare un vasto schieramento di forze moderate e riformiste. Il futuro ora è tutto da scrivere».