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 2014  marzo 28 Venerdì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - LE ARMI E LA RUSSIA


MOSCA - La Russia deve ritirare le proprie truppe ammassate al confine con l’Ucraina: è l’avvertimento lanciato dal presidente statunitense Barack Obama in una intervista a Cbs Today. Ma la Russia ha negato l’esistenza di una minaccia militare per l’Ucraina. "Niente del genere", ha detto oggi il portavoce del ministero degli Esteri, Aleksandr Lukashevich.
Sempre da Mosca il ministero degli Esteri russo ha definito la risoluzione adottata ieri dall’assemblea generale dell’Onu contro il referendum in Crimea: "una iniziativa controproducente", che "non fa altro che complicare la soluzione della crisi politica in Ucraina". E il rischio di un’estensione del "modello Crimea" si legge anche nelle velleità di un politico ormai quasi uscito di scena, come l’ex presidente ucraino, Viktor Yanukovich, che oggi ha chiesto che ciascuna regione del Paese indica un referendum sul proprio ’status’ "in seno all’Ucraina". "In qualità di presidente che sta con voi con tutto se stesso, sollecito ogni cittadino ucraino: non arrendetevi agli impostori! Chiedo un referendum sullo status di tutte le regioni che compongono l’Ucraina", ha detto Yanukovich, fuggito in Russia il mese scorso, rivolgendosi al popolo ucraino.
La chiamata alle armi di Kiev. Nella situazione di incertezza ai confini, l’Ucraina si prepara a reggere un eventuale urto. Il parlamento ucraino ha innalzato a 55 anni il limite d’età per essere richiamati alle armi. Con questa nuova legge - approvata da 267 deputati (226 i voti necessari) - i cittadini ucraini di età compresa tra i 40 e i 55 anni "realizzeranno il loro dovere costituzionale di difendere l’integrità territoriale dell’Ucraina".
Fonti Usa al WSJ: la Russia pronta a invadere l’Ucraina. "Gli Stati Uniti ritengono che la Russia adesso abbia quasi 50.000 soldati in posizione per possibili operazioni, inclusi coloro che partecipano alle dichiarate esercitazioni lungo il confine ucraino e quelli già in Crimea". Lo riferiscono funzionari statunitensi secondo un articolo del Wall Street Journal. Le fonti hanno anche detto al giornale che i soldati russi che si stanno ammassando vicino all’Ucraina stanno attivamente nascondendo le loro posizioni e stabilendo linee di rifornimento che potrebbero essere utilizzate nel corso di un dispiegamento prolungato, aumentando i timori che Mosca si stia preparando per un’altra incursione e non stia conducendo esercitazioni come sostiene. Una simile incursione potrebbe avvenire senza avviso perché la Russia ha già schierato un insieme di forze militari necessario per una simile operazione, hanno affermato funzionari informati sulle ultime informazioni Usa. Un portavoce per l’ufficio del Direttore della National Intelligence ha riferito che i funzionari statunitensi stanno lavorando per capire i movimenti delle truppe russe. "Stiamo attivamente monitorando la situazione nell’Ucraina orientale, incluso l’ammassarsi di soldati russi e di materiale al confine", ha detto il portavoce, Shawn Turner.
Mosca preannuncia sanzioni a "paesi europei". Nella guerra economica che si è aperta parallelamente alle minacce militari, dopo una prima fase di remissione la Russia passa ora al contrattacco, annunciando che adotterà ritorsioni contro "certi paesi occidentali" non specificati che hanno adottato sanzioni contro Mosca per l’annessione della Crimea. Si tratta di alcuni paesi europei, che hanno seguito l’esempio di Usa e Canada.
La Germania e il gas russo. Intanto a Berlino il ministro dell’Economia e vice cancelliere tedesco, Sigmar Gabriel ha detto che non c’è "alternativa sensata" alle forniture di gas russo ed è improbabile che Mosca blocchi le forniture dirette verso l’Europa a causa della crisi in Ucraina. "Anche nei momenti più bui della guerra fredda la Russia ha rispettato i suoi contratti", ha detto ancora Gabriel durante un convegno secondo quanto riporta il Neue Osnabruecker Zeitung.

La Crimea e le sue sorelle "quasi" russe

L’annessione russa - non riconosciuta - della Crimea ha richiamato l’attenzione su altre schegge impazzite tra le macerie dell’Unione Sovietica. Mine vaganti nelle sempre più incerte relazioni tra Russia e Ue-Usa. Transnistria in Moldova, Abkhazia e Ossezia del Sud in Georgia sono aree filorusse di fatto indipendenti, senza dimenticare l’armeno Nagorno-Karabach in Azerbaigian di Alfonso Desiderio, realizzazione di Giacomo De Panfilis

CINQUE GIORNI FA
oma, 23 marzo 2014 - La Russia ha accumulato una forza militare sul confine orientale talmente imponente da minacciare anche le altre repubbliche post-sovietiche, in particolare la regione moldava della Transnistria. L’allarme è arrivato dal generale Philip Breedlove, capo delle forze Nato in Europa, nel corso di un evento al German Marshall Fund. “Le forze russe al confine ucraino sono sufficienti e pronte per entrare in Transnistria ed e’ una cosa preoccupante”, ha detto, spiegando che la Russia “sta agendo più come avversario che come partner”.

TIMORI DELLA CASA BIANCA - Lo spiegamento di truppe russe ai confini dell’Ucraina “è probabile che sia per intimidire” ma è anche “possibile” che la Russia “si stia preparando” a entrare in Ucraina. Lo ha detto il vice consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Tony Blinken, intervenendo sulla Cnn. Blinken mette in evidenza come anche un’assistenza militare da parte degli Stati Uniti difficilmente potrebbe prevenire un’invasione della Russia nell’Ucraina dell’est. Gli Stati Uniti stanno valutando la fornitura di assistenza militare ma “e’ improbabile che questo cambi i calcoli della Russia e prevenga un’invasione”.

L’OPINIONE DI MOSCA - Una decisione ‘’non costruttiva’’ e presa sotto la pressione della Nato: così Mosca ha commentato la decisione della Germania e della Francia di sospendere la loro collaborazione militare con la Russia. “E’ evidente che la famigerata solidarieta’ atlantica ha spinto i nostri partner francesi e tedeschi a fare delle dichiarazioni tuonanti sulla Russia”, ha dichiarato il vice ministro della difesa russo Anatoli Antonov. “Bloccare i contatti e gli scambi delle delegazioni dei ministeri della difesa annulla le tendenze positive emerse negli ultimi anni, inclusa l’interazione sull’Afghanistan, il dialogo sulla trasparenza delle attivita’ militari o la cooperazione tecnico-militare”, ha aggiunto.



COS’E’ LA TRASNISTRIA - La Transnistria, al cui interno vive una popolazione russofona maggioritaria, è una repubblica indipendente interna alla Moldavia ma non riconosciuta dal diritto internazionale. Nei giorni scorsi, sull’onda di quanto accade in Crimea, la Transnistria aveva chiesto l’annessione a Mosca, unico paese a riconoscerla. Nel 2006 si tenne nella regione un referendum che vide il 97% esprimersi a favore del ritorno alla Russia, ma sia il procedimento che il risultato non vennero riconosciuti dalla comunità internazionale.

UCRAINA PRONTA ALLA BATTAGLIA - “In caso d’invasione del nostro territorio, accetteremo la battaglia perché si tratta del nostro Paese, e non abbiamo altra scelta”: così, a proposito della crescente offensiva russa, il presidente ucraino ad interim, Olaksandr Turchynov, nel corso della conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, in visita ufficiale a Kiev.

Secondo Turchynov, la mossa con cui la Russia ha annesso la Crimea “non è semplicemente una sfida all’Ucraina, bensì all’Europa tutta e all’intero mondo civilizzato”. Il leader ucraino che presiede anche la Rada Suprema, il Parlamento, ha quindi manifestato “fiducia” nella capacità del suo Paese di “farcela”, giacché “sfide del genere servono solo a rendere più forti il nostro popolo e il nostro Stato”. Il comportamento di Mosca in Crimea costituisce una “flagrante” aggressione, una violazione della Costituzione ucraina e del diritto internazionale, ha sottolineato a propria volta Steinmeier. L’Europa, ha aggiunto il capo della diplomazia tedesca, comprende la complessità del peso e della responsabilità che le nuove autorità di Kiev hanno assunto su di sé.

L’ASSALTO ALLA BASE DI BELBEK - Un giornalista è rimasto ferito nell’assalto lanciato dalle forze speciali russe, con sei veicoli blindati, nella base aerea ucraina di Belbek. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa di Kiev, Vladislav Seleznyov. Durante l’assalto alla base, situata nei pressi di Sebastopoli, si sono uditi colpi di arma da fuoco ed esplosioni; Belbek sarebbe ora sotto il controllo russo. Prima dell’assalto, sul loro sito i militari ucraina avevano scritto di aver ricevuto un ultimatum dalle forze russe per deporre le armi e prepararsi alla resa. (VIDEO) A differenza di quanto accaduto a Belbek, la base militare di Novofedorivka, nell’ovest della Crimea, è stata invece assaltata da forze di auto-difesa filo-russe, che hanno costretto i soldati ad abbandonare la struttura su cui è poi stata issata la bandiera russa. Le forze russe in questo caso sono rimaste fuori dalla struttura, intervenendo solo dopo l’assalto per negoziare la resa dei militari ucraini. Seleznyov, citando fonti della base, ha dichiarato che “c’erano alcune persone del posto tra gli assalitori, ma molti stranieri”.

(FOTO, L’ASSEDIO) Intanto le truppe ucraine della base di Belbek - ha fatto sapere il comandante Yuliy Mamchur - deporranno le armi e si arrenderanno alle forze filo-russe che hanno assaltato la struttura. Gli uomini che hanno attaccato la base non indossavano alcun logo o mostrina. Un portavoce del ministero della Difesa di Kiev, Vladislav Seleznev, ha scritto su Facebook che fanno parte di milizie locali che si sono formate nelle ultime settimane. Tuttavia, le loro mitragliatrici e i loro veicoli blindati sembrano indicare legami con forze militari e soprattutto, sotto le mimetiche è visibile la divisa dei marinai delle navi militari russe.

BANDIERA RUSSA SU 189 BASI UCRAINE IN CRIMEA - La bandiera russa è stata issata su 189 strutture di esercito e istituzioni delle forze armate Ucraine di stanza in Crimea. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri di Mosca, senza specificare se nella penisola ci siano strutture militari ucraine che restino sotto il controllo di Kiev.

MOGHERINI: NON ISOLIAMO MOSCA - “Il punto di caduta finale della crisi ucraina deve essere il rientro della Russia nel suo ruolo di partner internazionale globale e responsabile. E l’unico modo è tenere aperto il canale della diplomazia”. Così il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, in un’intervista a un giornale.