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 2014  marzo 24 Lunedì calendario

IL VATICANO FA IL «DIVORZIO BREVE» ED È PIÙ VELOCE DEL PARLAMENTO


Il Vaticano accelera sui tempi dell’annullamento del matrimonio religioso e mentre in Italia la proposta di legge sull’introduzione del cosiddetto «divorzio breve» si è nuovamente arenata in Parlamento, la Santa Sede è pronta ad emanare una nuova normativa che snellisce sensibilmente la procedura per il «divorzio cattolico».
Attualmente, infatti, mentre per la legge civile occorrono tre anni di attesa per la separazione, e altrettanti per il divorzio, per lo scioglimento del matrimonio cristiano servono in media due anni. Ma il Vaticano, su indicazione partita già da Benedetto XVI, intende sveltire i tempi arrivando di fatto quasi a dimezzarli. Le cause di nullità restano le solite, ma ciò che la Santa Sede intende velocizzare è la procedura.
Il Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, una sorta di ministero della giustizia vaticana, sta già lavorando da tempo su una modifica in campo procedura. E ora le nuove procedure potrebbero entrare presto in vigore.
Negli ultimi anni il numero delle pratiche per chiedere la nullità dei matrimoni è salito alle stelle. Una valanga di cause, sarebbero migliaia, davanti ai tribunali ecclesiastici di ex innamorati che intendono rifarsi una vita nuova. E se fino a qualche anno fa Sacra Rota era sinonimo di ricchezza, ora l’accesso al Tribunale della Santa Sede è alla portata di tutti: si va dai 1.500 ai 3.000 euro. Cause low cost e veloci, dunque. Ma come funziona attualmente il procedimento per ottenere l’annullamento? Tecnicamente si tratta di un «riconoscimento di nullità»poiché, secondo la dottrina cattolica, il matrimonio è uno e inscindibile. È il Tribunale ecclesiastico- in Italia esistono 18 tribunali regionali che accerta la sussistenza di una causa di nullità. È questo il primo grado di giudizio del processo che, in media, dura un anno. Si passa poi a una seconda sentenza- tempo stimato un altro anno- che deve essere conforme alla prima. Altrimenti si ricorre alla Sacra Rota, paragonabile alla Cassazione.
Le cause di nullità delle nozze restano quelle previste dal codice di diritto canonico, tra le quali, le più significative sono: l’impotenza, la incapacità per insufficiente uso della ragione, la incapacità di natura psichica, l’inganno. Tuttavia negli anni recenti sono state aggiunte altre casistiche, come il narcisismo, la propensione alla poligamia, l’abuso di alcol e la persistente tendenza a dire bugie. E recentemente, il tribunale ecclesiastico di Genova ha indicato anche il «mammismo» come motivo per rendere nulle le nozze.
La Santa Sede ora stringe i tempi: dagli attuali due anni per ottenere l’annullamento, l’obiettivo è dimezzarli. Una richiesta che si è resa necessaria anche in seguito alle osservazioni contenute nei questionari restituiti in vista del Sinodo sulla famiglia che hanno indicato l’opportunità di velocizzare i procedimenti. Come a dire che il Vaticano punta alla preparazione pre- matrimoniale e a nozze più solide.