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 2014  marzo 24 Lunedì calendario

«Bianche significa pure», dice la sbiancata popstar camerunense Dencia. «Siate orgogliose di essere nere», ribatte l’attrice kenyana Lupita Nyong’o

«Bianche significa pure», dice la sbiancata popstar camerunense Dencia. «Siate orgogliose di essere nere», ribatte l’attrice kenyana Lupita Nyong’o. Due donne, due simboli opposti dell’«Africa Rising», un continente in crescita come nessun altro che si scopre protagonista del nuovo millennio dall’economia alla cultura. Il Continente Nero va perdendo il pigmento o riscopre la propria nera fierezza? Vince Dencia o Lupita? La diatriba è una questione oltre che cosmetica anche un po’ cosmica (non comica). In Asia quello dello «skin bleaching» è un mercato che sale del 20% all’anno: le donne indiane nel 2012 hanno comprato 258 tonnellate di creme sbiancanti. In Africa idem: secondo un rapporto allarmato dell’Organizzazione Mondiale della Sanità il 77% delle donne fa uso di questi prodotti chimici in Nigeria, «soltanto» il 29% in Senegal. È nei Paesi dove la crescita è maggiore, proprio nell’Africa Occidentale, che la moda di schiarirsi la pelle non è mai stata così popolare. Un piccolo paradosso mascherato che incuriosirebbe anche il Naipaul di «The Mask of Africa»: proprio mentre si va affrancando dal retaggio coloniale e la sua metà femminile si va faticosamente affermando, l’Africa si decolora davanti allo specchio e insegue modelli bianchi. Modello Dencia: la cantante ha appena lanciato una crema che promette risultati in 7 giorni e a ogni intervista tv diventa sempre più bianca. Modello Lupita: l’attrice ha appena vinto un Oscar è appare sempre nera nelle strade di New York accanto al suo fidanzato, il rapper somalo-canadese K’naan. La notte della premiazione a Los Angeles era avvolta in un abito immacolato e più tardi con le sue parole ha tirato una stoccata alla popstar sbiancata raccontando di una lettera scritta da una fan: «Cara Lupita, penso che tu sia davvero fortunata a essere così nera e tuttavia così vincente. Ero sul punto di comprare la crema sbiancante di Dencia quando sei apparsa tu sulla mappa mondiale e mi hai salvato». Nero uguale inferiore? La protagonista femminile di «12 anni schiavo» ha raccontato l’incubo da ragazzina «di svegliarsi ogni mattina pregando di avere la pelle un po’ più chiara». Tutto è cambiato e Lupita ora incoraggia le giovani donne a essere orgogliose della loro «black beauty». Dencia non ha gradito. E ha sparso fiele via Twitter dando della «venduta alla rivale: «Lupita è a libro paga dell’uomo bianco, sua proprietà. Ogni anno Hollywood premia un nero per ingannare i neri, quest’anno è il suo turno». Lo scontro va avanti a distanza da settimane. In questi giorni Dencia intervistata dalle tv inglesi ripete che la sua crema serve per cancellare i punti neri, ma se qualcuno vuole usarla su tutta la pelle cosa c’è di male? «Bianco significa puro». Attiviste come Phinniah Ikeji di «Black Role Model Uk» la condannano: «Nei video appare ogni volta più bianca. Che messaggio dà alle ragazzine nere che hanno problemi di autostima?». In Kenya la piccola Lupita «si vergognava» del suo colore. In Sudafrica la cantante Mshoza la vede in modo più leggero: «Per anni sono stata nera naturale. Poi ho cominciato a schiarirmi per vedere che effetto faceva essere bianchi. Risultato? Mi sento più bella». Come se si trattasse di una questione di guardaroba o di tinta. La moda non riguarda solo le donne. Anche per gli uomini africani fa presa il modello Michael Jackson, che negli Stati Uniti è stato ripreso da una star del baseball come Sammy Sosa: «Mi metto la crema ogni sera prima di andare a letto. Sono felice. Che male c’è?». Diverse star fanno altrettanto, dalla rapper Trina all’attrice Halle Berry. Dalla Nigeria Femi Kuti, figlio del grande Fela, dice a Al Jazeera che sbiancarsi è «gege», fa figo. «Come per i nomi. Se ti chiami Chukwu Emeka la gente dice che vieni dalla campagna. Così un africano preferisce chiamarsi Philip». E schiarirsi un po’ la pelle. Michele Farina