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 2014  febbraio 24 Lunedì calendario

EDUCAZIONE FINANZIARIA, LA PRIMA LEZIONE DALLE SCUOLE


«L’educazione finanziaria è fondamentale per lo sviluppo del benessere individuale, sociale e collettivo, e soprattutto nei momenti di crisi è strumento importante per pianificare le spese familiari e preservare i risparmi e la ricchezza». Così Pietro Giordano, presidente dell’associazione Adiconsum, che propone che la materia sia insegnata a scuola. I numeri sono allarmanti. Secondo i dati dell’Ocse, l’Italia è ultima in Europa per educazione finanziaria, e nel mondo si colloca allo stesso livello di Paesi non ancora del tutto sviluppati come il Venezuela e il Messico. Eppure risulta che in Italia sempre più giovani, già dai 14 anni, hanno in mano non solo soldi liquidi ma anche conti correnti o carte di credito, di cui però non conoscono il significato. Proprio per questo, dice Giordano, «l’educazione finanziaria, del tutto assente nei percorsi scolastici, non può e non deve essere relegata solo ad alcune categorie o ad alcune fasi della vita. Serve invece la creazione di una piattaforma che coinvolga tutti, dalle associazioni consumatori al sistema bancario, dalle istituzioni alle associazioni dei professionisti con iniziative di educazione permanente, perché spesso sono proprio gli adulti che hanno vissuto nel benessere ad avere più difficoltà». L’Adiconsum propone «una cabina di regia avente come capofila il Ministero dell’Istruzione o dell’Economia, la creazione di un sito internet e di una linea telefonica dedicata ai consumatori e la creazione di un Fondo per realizzare iniziative condivise».
«L’educazione finanziaria è fondamentale per lo sviluppo del benessere individuale, sociale e collettivo, e soprattutto nei momenti di crisi è strumento importante per pianificare le spese familiari e preservare i risparmi e la ricchezza». Così Pietro Giordano, presidente dell’associazione Adiconsum, che propone che la materia sia insegnata a scuola. I numeri sono allarmanti. Secondo i dati dell’Ocse, l’Italia è ultima in Europa per educazione finanziaria, e nel mondo si colloca allo stesso livello di Paesi non ancora del tutto sviluppati come il Venezuela e il Messico. Eppure risulta che in Italia sempre più giovani, già dai 14 anni, hanno in mano non solo soldi liquidi ma anche conti correnti o carte di credito, di cui però non conoscono il significato. Proprio per questo, dice Giordano, «l’educazione finanziaria, del tutto assente nei percorsi scolastici, non può e non deve essere relegata solo ad alcune categorie o ad alcune fasi della vita. Serve invece la creazione di una piattaforma che coinvolga tutti, dalle associazioni consumatori al sistema bancario, dalle istituzioni alle associazioni dei professionisti con iniziative di educazione permanente, perché spesso sono proprio gli adulti che hanno vissuto nel benessere ad avere più difficoltà». L’Adiconsum propone «una cabina di regia avente come capofila il Ministero dell’Istruzione o dell’Economia, la creazione di un sito internet e di una linea telefonica dedicata ai consumatori e la creazione di un Fondo per realizzare iniziative condivise».
«L’educazione finanziaria è fondamentale per lo sviluppo del benessere individuale, sociale e collettivo, e soprattutto nei momenti di crisi è strumento importante per pianificare le spese familiari e preservare i risparmi e la ricchezza». Così Pietro Giordano, presidente dell’associazione Adiconsum, che propone che la materia sia insegnata a scuola. I numeri sono allarmanti. Secondo i dati dell’Ocse, l’Italia è ultima in Europa per educazione finanziaria, e nel mondo si colloca allo stesso livello di Paesi non ancora del tutto sviluppati come il Venezuela e il Messico. Eppure risulta che in Italia sempre più giovani, già dai 14 anni, hanno in mano non solo soldi liquidi ma anche conti correnti o carte di credito, di cui però non conoscono il significato. Proprio per questo, dice Giordano, «l’educazione finanziaria, del tutto assente nei percorsi scolastici, non può e non deve essere relegata solo ad alcune categorie o ad alcune fasi della vita. Serve invece la creazione di una piattaforma che coinvolga tutti, dalle associazioni consumatori al sistema bancario, dalle istituzioni alle associazioni dei professionisti con iniziative di educazione permanente, perché spesso sono proprio gli adulti che hanno vissuto nel benessere ad avere più difficoltà». L’Adiconsum propone «una cabina di regia avente come capofila il Ministero dell’Istruzione o dell’Economia, la creazione di un sito internet e di una linea telefonica dedicata ai consumatori e la creazione di un Fondo per realizzare iniziative condivise».