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 2014  febbraio 24 Lunedì calendario

SCONTRO TRA ZOO PER I DUE PANDA CINESI ACCOLTI DAL PREMIER


DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PECHINO — Sono partiti dal Sichuan, la provincia cinese che è la loro culla, salutati dall’ambasciatore del Belgio che li guardava come se fossero stati due bimbi adottati. E sono stati accolti ieri mattina all’aeroporto di Bruxelles dal primo ministro Elio Di Rupo con un cerimoniale da capi di governo in visita ufficiale. I due panda hanno quattro anni, si chiamano Xing Hui (Stella Scintillante) e Hao Hao (Buona Buona) e sono stati prestati da Pechino al Regno belga. Per i prossimi 15 anni la coppia risiederà nello zoo Pairi Daiza, non lontano da Mons.
Il prestito dei rari e preziosi animali è diventato una tradizione per la Cina: ce ne sono 43 sparsi nel mondo, un gesto ormai definito «diplomazia dei panda». Di Rupo ha tenuto un discorso per dire che la concessione rinforza i legami economici, commerciali e scientifici tra le due nazioni. Ma in Belgio l’arrivo di Xing Hui e Hao Hao ha alimentato la perenne polemica tra valloni e fiamminghi. Lo zoo più antico dello Stato, con una storia di oltre cent’anni, è quello di Anversa nelle Fiandre, che si è sentito tradito dalla scelta del premier Di Rupo, francofono di origine italiana, che li ha dirottati nella sua città di Mons, in Vallonia.
La stampa di lingua fiamminga si è vendicata segnalando il costo del prestito: lo zoo di Mons ha dovuto spendere almeno otto milioni di euro per dotarsi di installazioni ultramoderne collocate in un «giardino cinese», con uno spazio di 5.300 metri quadrati, migliaia di piante di tè, due recinti e due camere interne per gli orsi. Sono stati piantati bambù e creato un tempietto buddista. E poi ci sono le spese per la dieta: 40 chili di bambù al giorno e altri 2,5 chili di frutta, verdure e una torta di farina di carne tritata e fagiolini.
Per i curatori dello zoo si tratta comunque di un affare: calcolano di accrescere almeno di 100 mila all’anno il numero dei visitatori e di incassare diversi milioni in più con i biglietti. Resta la polemica tra le due componenti rivali del Belgio. D’altra parte i panda sono da tempo al centro di un dibattito politico: ne restano meno di duemila in Cina allo stato libero, sempre minacciati dall’urbanizzazione e dalle esigenze dell’agricoltura che rischia di distruggere il loro habitat. Altri 300 vengono allevati in parchi e centri studi.
E poi si discute sul loro uso commerciale. Uno studio dell’Università di Oxford ha seguito le orme dei panda prestati dalla Cina agli zoo stranieri. E ha rilevato che dal 2008 gli orsi giganti vengono «affittati» a quei Paesi che stringono accordi con Pechino per la fornitura di materiale prezioso come l’uranio, essenziale per il grande balzo verso l’energia nucleare. È successo per Canada, Francia e Australia. E poi c’è la Scozia che in cambio manda salmone.