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 2014  febbraio 22 Sabato calendario

Ha accontentato Berlusconi, promettendogli la riforma elettorale e poi il voto (ma il vecchio lo lascerà fare, la bandiera delle elezioni la agita solo per gasare i suoi)

Ha accontentato Berlusconi, promettendogli la riforma elettorale e poi il voto (ma il vecchio lo lascerà fare, la bandiera delle elezioni la agita solo per gasare i suoi). Ha tacitato Alfano, garantendogli la contemporaneità delle riforme istituzionali, e quindi il loro incardinamento sui binari dell’eternità. Ha messo nel sacco le purulente anime del Pd, decidendo lui le rappresentanze di corrente. Ha eliminato i ministeri della retorica e del politicamente corretto (una gigantesca ola per l’abolizione del ministero del Mezzogiorno). Ha nominato ministri generalmente degni: nota dolente Franceschini; bene Padoan, Giannini, Pinotti, Poletti; Orlando alla giustizia può essere una sorpresa; gli altri sono da farsi, li scopriremo vivendo. E questo per tacere delle politiche di marketing attivate (il premier più giovane della storia, la squadra più giovane della Repubblica, il 50% di donne, e in ministeri di peso), che pure il loro senso ce l’hanno. E invece? Provate a leggere i giornali di stamattina. Grondano diffidenza e supponenza, mettono mille mani avanti, uno dubita della giovinezza, l’altro spera nella leggerezza calviniana, il Corriere dei poteri deboli ricorre a formule esoteriche (“esuberante debolezza”), il Sole delle vendette confindustriali rimpiange De Gasperi e teme Beautiful. Sono solo tutti concordi a dire: è il governo di Renzi. Fatti suoi: si è preso una grande responsabilità, adesso ne risponderà in proprio. Non avrà alibi, ed è vero. Ma questa – in un paese che voglia risvegliarsi dal coma – sarebbe una buona ragione per dargli fiducia e lasciarlo fare. Invece la certezza è che, da domani, i critici di oggi saranno lì, col cappello in mano, a chiedere che tutto continui come prima. Mentre le poche persone libere di questo paese, che stamattina respirano un friccico di aria nuova, non faranno sconti al giovanotto e gli chiederanno di andare subito al di là delle buone intenzioni.