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 2014  febbraio 22 Sabato calendario

TRISTEZZA

«Dove sono finite le milanesi? Vederle così indietro in Campionato sono una tristezza per il pubblico. Mi spiace, forse hanno meno soldi. Comanda la Juve, giusto, è una potenza. La Roma gioca bene, mi dicono sia bella. E Totti è ancora un leader. Ma quanti anni ha?» (Franz Beckenbauer).

RESET «Da fuori tutto questo è molto eccitante, ma per i team questa è una scommessa enorme. Non è più qualcosa solo di meccanico o aerodinamico, ma di elettronico, conta il software. A casa se abbiamo problemi con il nostro pc basta schiacciare il tasto reset, con queste auto è tutto un bel casino…» (Fernando Alonso).

RADICI «Resterò allo Zenit sino a fine stagione. Poi non so se coronerò il sogno di giocare al Napoli, con la squadra della mia terra. Un giorno voglio tornare al Genoa: mi sento a casa e ho messo radici con la famiglia» (Domenico Criscito).

PORTA «Il mio futuro lo vedo in Italia. Qui in America sto bene, mi sento a mio agio, ma probabilmente perché so che la porta di casa mia è sempre aperta» (Marco Belinelli).

ADORAZIONE «Sono molto religioso anche se non vado in chiesa, no grazie. Mi inginocchio e resto in adorazione a casa, è uguale» (Roberto Carlos).

NAPOLETANO «Esco poco, preferisco starmene in casa. Quando vado in giro, però, l’affetto della gente mi sommerge. Il napoletano assomiglia molto a noi argentini, il modo di vivere è lo stesso. Poi, il feeling è ancora più particolare per via di Maradona e di quello che ha fatto qui» (Gonzalo Higuain).

CURLING «Il curling sarebbe uno sport perfetto per me, non c’è tanto da correre. Magari riesco a partecipare a un’Olimpiade» (il rugbista azzurro Martin Castrogiovanni).

CAMPIONISSIMI «Ogni volta che entro nel box sento la responsabilità, la spinta a dare il meglio di me. Ho grande rispetto di Marco. È come Biaggi: sono campionissimi. Come posso batterlo? Fare ottime prove e partire a postissimo. Ma guida la migliore moto: non sarà facile» (Davide Giugliano).

OBIETTIVO «Gran parte dei miei successi la devo al mio coach, Perlas. Mi allena in modo completamente diverso, mi fa ragionare perché sia forte quando arriveranno i momenti duri. Abbiamo un progetto importante, passando per i tornei più importanti: questo è l’obiettivo di quest’anno» (Fabio Fognini).