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 2014  gennaio 20 Lunedì calendario

IL NUOVO BUSINESS DEL CRIMINE: FURTI DI FARMACI NEGLI OSPEDALI


L’ultimo colpo è di due settimane fa a Putignano, una quarantina di chilometri da Bari. Dovevano aver avuto informazioni precise i ladri che, in una notte tra sabato e domenica, hanno cercato di svuotare il magazzino della farmacia della Asl. In tasca dovevano avere un lista degli scatoloni da caricare sul camion. Ma hanno potuto arraffare ben poco, l’arrivo di una pattuglia dei carabinieri li ha costretti a fuggire. Si sono portati via un bottino di soli ventimila euro.

La banda non ha potuto festeggiare abituata come è a portarsi a casa carichi di merce da 300-350mila euro.

IN GRECIA
Ecco il nuovo business della malavita organizzata: ripulire gli ospedali. Portare via soprattutto i farmaci costosi come gli antitumorali e gli immunosoppressori. Facili da rivendere nei paesi dell’Est come Albania, Romania, Ucraina o Moldavia. Ma anche in Grecia dove molte aziende hanno fermato la distribuzione dei loro prodotti. I chemioterapici escono dalle Asl e volano là dove il guadagno è sicuro.
Come dimostra l’escalation dei furti nel 2013. In sette anni, da Nord a Sud, se ne contano circa una sessantina ma il 70% è concentrato nei dodici mesi dell’anno passato. Quando al Rummo di Benevento sono stati rubati antitumorali per circa centomila euro, al Perrino di Brindisi sono spariti prodotti a base di interferone (blocca la replicazione del virus) da 800mila euro mentre a Chieti è sparito un carico, sempre di interferone, da 300mila euro e al Carlo Poma di Mantova si sono ritrovati con un danno da 700mila tra fiale anti-cancro e biologici. I grandi ospedali sono i più bersagliati. La Campania al primo posto, segue la Puglia.

TIR EQUIPAGGIATI
Tutte bande, confermano i Nas, che arrivano nei magazzini molto ben equipaggiati, anche con i camion frigo per la conservazione di alcuni farmaci. Da piazzare sul mercato nero della criminalità organizzata. Sparisce l’Epo destinato al giro del doping sportivo ma anche i chemioterapici che possono essere somministrati solo da medici specialisti.
I pazienti potrebbero essere pazienti ricoverati in cliniche private, i nuovi ricchi dell’ex Unione Sovietica. Sborsano anche 1300 euro per un farmaco contro la psoriasi o 1500 euro per uno destinato a malattie autoimmuni.

LA RICERCA
La prima analisi sul fenomeno che intreccia malavita e disperazione dei malati è del centro di ricerca Transcrime dell’università Cattolica di Milano firmata dai ricercatori Michele Riccardi e Marco Dugato e da Marcello Polizzotti, neo laureato con una tesi su questi furti. Tutti su commissione. Tutti, sufficientemente facili, dal momento che fino ad oggi i depositi degli ospedali non erano superscortati e blindati.
«Chi compie questi furti sa esattamente quali confezioni prendere, dove sono stoccate, come conservarle e dove piazzarle anche all’estero - fa sapere Riccardi -. Certo è che le bande hanno a disposizione anche fondi per corrompere. Si tratta di criminalità ben organizzata e non solo italiana».
Carla Massi