Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  gennaio 08 Mercoledì calendario

C’È UN INTRUSO IN CERCA DI CELEBRIT


Milano, gennaio
Forse Andy Warhol pensava a loro quando diceva che tutti avrebbero avuto un quarto d’ora di celebrità. A quelli che, perfetti sconosciuti, abbiamo visto comparire nelle foto a fianco di capi di Stato o dei loro campioni preferiti. Come Thamsanqa Jantjie, 34 anni, che al funerale di Nelson Mandela ha stupito il mondo facendo finta di tradurre i discorsi ufficiali con un inesistente linguaggio dei segni.
Colpa della «schizofrenia», dice. Thamsanqa Jantjie ha raccontato di avere già fatto l’interprete, ma quel giorno ha avuto un attacco proprio durante la cerimonia. «Non c’era nulla che potessi fare, ero da solo in una situazione pericolosa. Ho cercato di controllarmi e non far vedere al mondo cosa stava succedendo». Ma non ci è riuscito.
Che sia vera o no la storia della schizofrenia, con questa esibizione Thamsanqa Jantjie entra di diritto nella hall of fame degli imbucati, un genere che trova sempre qualche interprete. Gli americani lo chiamano gate crashing, rompi il cancello, l’arte di frequentare gli eventi ai quali non si è stati invitati.
Come hanno fatto Michaele Salahi e suo marito Tareq immortalati in una foto con un sorridente Barack Obama in una cena di stato alla Casa Bianca organizzata in occasione della visita del primo ministro indiano Manmohan Singh il 24 novembre 2009.

IL VATICANO NON SI È FATTO IMBROGLIARE
I due si sono presentati in uno dei luoghi più protetti del mondo senza invito. E invece di essere mandati via hanno partecipato tranquillamente alla cena. Un po’ imbarazzato il giorno dopo il responsabile della sicurezza ha dovuto ammettere che qualcosa non aveva funzionato nei controlli. Anche perché si è scoperto che c’era pure un terzo imbucato. Più solerti sono stati in Vaticano dove nel marzo di quest’anno hanno scoperto Ralph Napierski, un falso vescovo che cercava di entrare confondendosi con i cardinali che partecipavano alla prima delle Congregazioni generali pre-Conclave. L’uomo, che sul suo blog dichiara di avere fondato un ordine cattolico, il Corpus Dei, che promuove lo “yoga di Gesù”, è stato identificato a causa di un abbigliamento un po’ approssimativo con la veste talare troppo corta, crocifisso con catena fuori ordinanza e una sciarpa viola al posto della fascia.
Frutto di un equivoco è invece la storia di Margareta Winberg, svedese, professoressa in pensione che ha ricevuto un invito dal ministro dell’Ambiente svedese Lena Ek. Margareta, 64 anni, non ha fatto un plissé. Si è presentata al palazzo del governo di Rosenbad, a Stoccolma, e ha partecipato a una cena di gala con foto di gruppo assieme a ministri, funzionari governativi e diplomatici. Solo che l’invito era per Margareta Winberg, ex ministro dell’Agricoltura ed ex vice primo ministro svedese. «Si è trattato di un deplorevole equivoco», hanno spiegato gli addetti al cerimoniale. Più contenta la signora che ha trascorso una «piacevolissima serata».
Bei momenti sono stati anche quelli vissuti da Justin Cole, cugino del calciatore britannico Joe Cole, che si è trovato a festeggiare la vittoria in Carling Cup insieme ai giocatori del Tottenham comparendo nelle foto. Poi è finito in manette. L’emulo italiano è Gaspare Galasso, definito il re delle imbucate, che compare nella foto del Napoli che festeggia la vittoria nella Coppa Italia nel 2012. A lui la Coppa piace visto che si era già esibito l’anno prima nella finale Palermo-Inter. Era riuscito a entrare dicendo di essere un calciatore. Ci ha messo un po’ a convincere gli addetti, ma ce l’ha fatta.
Più rumore ha fatto la ragazza indiana che si è esibita duranta la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Londra. Madhura Nagendra camminava in prima fila. Per dieci secondi il mondo ha guardato solo lei. Con pantaloni azzurri e camicia rossa spiccava in mezzo alla delegazione indiana e i suoi eleganti sari gialli. I suoi compatrioti non l’hanno presa bene e Sebastian Coe, responsabile dell’organizzazione olimpica, si è giustificato dicendo che «era una volontaria colta da eccessivo entusiasmo». Dalle foto sembra molto felice.
Altro fenomeno è Karl Power che, su incarico di una rivista britannica, è sceso in campo con il Manchester United in una partita di Coppa contro il Bayern Monaco. Era l’aprile 2001 e la foto ufficiale lo ritrae in fondo a sinistra. Solo un suo compagno sembra accorgersi che quel tizio non c’entra nulla con i Red Devils.

QUEL DISTINTO SIGNORE PARIGINO
Gentleman visiteur è stato invece definito Claude Khazizian, un distinto signore parigino che ha partecipato a un garden party all’Eliseo dove è tornato per le celebrazioni del cinquantenario della Seconda guerra mondiale. È un perfetto sconosciuto, ma lo vedi dietro a Chirac e Mitterrand.
E, infine, non si può dimenticare il tizio che a Berlino è sbucato dalle transenne ed è andato a battere di poco il vero vincitore della maratona, il keniota Wilson Kipsang, rovinando il finale della gara e l’attimo in cui veniva fissato il nuovo record mondiale. L’uomo, poi fermato, ha raccontato di voler promuovere un nuovo servizio online di escort. Lui sì che aveva bisogno di un quarto d’ora di celebrità.
Luigi Ferro