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 2013  marzo 21 Giovedì calendario

ACCESSORI

«Per anni gli pneumatici sono stati quasi un accessorio. Adesso più che mai sono un fattore vincente da comprendere, con cui conviverci. E sono uno stimolo per gli ingegneri» (Eric Boullier, team principal della Lotus).

RESUSCITATI «Un giorno potrò dire “quel giorno io c’ero”, ma perché la Milano-Sanremo diventi leggendaria ci vorrà ancora qualche anno. Ci è voluta della grinta per arrivare al traguardo. Ma il momento più difficile, paradossalmente, non è stato quando siamo saliti sul pullman, insensibili e assiderati, ma quando ne siamo scesi, dopo aver fatto la doccia, riscaldati e asciugati, insomma, resuscitati» (Moreno Moser, ciclista).

CENTIMETRI «È sbagliato pensare che, se non si vince, allora si è corso male. Noi abbiamo corso bene, abbiamo fatto tutto perché Sagan se la giocasse nel finale, poi vincere o perdere è stata una questione di centimetri» (Moreno Moser, ciclista).

BUGIARDO «Ma era un punteggio bugiardo, non eravamo al meglio. Comunque, ai ragazzi ho detto never give up, mai arrendersi. Ok, siamo ultimi, ma lasciate parlare il cuore, tramutate i fischi in applausi. Questa è una squadra fatta da ottime persone, guidata da un presidente-proprietario come Gianandrea De Cesare, un appassionato come pochi che il basket non dovrà mai perdere» (Cesare Pancotto dell’Avellino sul 108-57 del 3 febbraio scorso contro EA/ Emporio Armani).

ROCCIA «È stata una roccia proporre un libero tanto impegnativo in quelle condizioni non è da tutte. Ha dimostrato a se stessa di avere enorme coraggio e grandi capacità di reazione. Il nostro sport si fa anche con la testa: dovrebbe solo credere di più in se stessa, anche se nel tempo ha fatto passi da giganti anche in questa direzione» (Lori Nichol, la coreografa di Carolina Kostner).

DIVERTENTE «Ancora oggi molti dicono che la mia Nazionale è stata la più divertente. Di sicuro è stata la più seguita, perché 27 milioni di telespettatori per Italia-Argentina sono un record imbattuto. Mi accusarono di aver preferito Vialli a Baggio contro l’Argentina, ma poi Baggio è entrato e ha giocato tutti i supplementari. Nessun pentimento, ma il dispiacere di non aver mai schierato Mancini che ci rimase male. Era destino. Il ricordo più bello? Le notti all’Olimpico, davvero magiche, come quei ritorni nel ritiro di Marino, quando alle tre di notte il pullman andava a passo d’uomo, frenato dall’entusiasmo dei tifosi» (Azeglio Vicini, ex ct dell’Italia nel mondiali del ’90).