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 2013  luglio 10 Mercoledì calendario

SCELTE

«Ho scelto la Fiorentina per la lingua, la cultura, la città, il Paese ma pure perché si mangia divinamente» (Mario Gomez, grande colpo di mercato dei Viola).

CRAVATTA «Metterò la giacca, ma non la cravatta. Non ho un collo lungo, sembrerei una caricatura» (Rino Gattuso, alla sua prima esperienza da allenatore in Serie B con il Palermo).

LEONI «Nella vacanza in Sudafrica ho visto i leoni cacciare e ne ho dedotto che è meglio essere predatori che prede e attaccare piuttosto che difendere, poi se arriva un elefante si può sempre scappare...» (Stefano Pioli, anche per il prossimo anno alla guida del Bologna).

NUOTATORE «Ho sognato che affogavo, io che sono un nuotatore provetto...» (l’allenatore dell’Atalanta Stefano Colantuono alla conferenza stampa di inizio ritiro).

CRESCITA «Stephan ha vent’anni, ha fatto tantissimo nel girone d’andata e ha avuto calo fisiologico nel ritorno. È un generoso, uno che non si risparmia mai. Lo ritroverò il 24 luglio con gli altri nazionali più sereno e carico. Questo momento di difficoltà gli servirà: è un passaggio di crescita che deve fare» (Massimiliano Allegri parlando di El Shaarawy).

SERIE A «Il ciclismo italiano non è più da serie A. La crisi generale condiziona anche noi, i colossi economici sono americani, britannici e asiatici. Un giovane ciclista si guarda attorno, e per avere più possibilità magari va all’estero. Ci siamo mondializzati, anche se questo non basta a spiegare le difficoltà in corsa» (Damiano Cunego).

PAPA’ «Non ho mai rivisto la finale di Champions, ma mio figlio ogni tanto mi mostra il gol su YouTube e dice che sono stato grande. Amore per il papà? No, spesso mi critica e ha ragione: i bambini sono onesti, dicono la verità» (Arjen Robben).

PAROLE «Tra papà e mamma in due avranno pronunciato cinquanta parole in una settimana. Finito l’ultimo match sono scoppiati in lacrime» (Gianluigi Quinzi, vincitore del torneo juniores di Wimbledon).

PIANTO «A Wimbledon Murray ha fatto il salto di qualità conquistando, con quel pianto, l’appoggio della gente e la consapevolezza che avrebbe potuto usarla come spinta» (John McEnroe).

CAVALIERE «Non riesco a pensare a nessuno che meriti più di lui la nomina a cavaliere» (il primo ministro inglese David Cameron parlando di Andy Murray).