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 2013  aprile 19 Venerdì calendario

MAI «Amici mai. Però possiamo provare a collaborare» (Jorge Lorenzo parlando di Valentino Rossi, quest’anno suo compagno di squadra in Yamaha)

MAI «Amici mai. Però possiamo provare a collaborare» (Jorge Lorenzo parlando di Valentino Rossi, quest’anno suo compagno di squadra in Yamaha). CATTIVA «Io non credo che la gente in Bahrain sia cattiva e non penso che vogliano cercare di colpire la F1» (Bernie Ecclestone sull’allarme sicurezza per il GP di domenica). TASSE «Le tasse le pago nel mio Paese. Mai ricevuto macchine gratis. Quelle nel mio garage, Ferrari comprese, le ho acquistate tutte» (Fernando Alonso). MIRACOLI «Alonso come persona è un autentico motivatore. Molto affettuoso con la sua gente e un buon amico. Come pilota, per me è uno dei più forti della storia. Molti, a mio giudizio, non se ne rendono conto. Io l’ho seguito dai tempi del kart e già faceva miracoli con materiale molto modesto» (il collaudatore della Ferrari Pedro De la Rosa). PAZZO «Mi fa piacere che adesso siano gli altri a dirmi che in campo sono maturato. Significa che i progressi sono visibili, che sono sulla strada giusta, che forse prima o poi riuscirò a scrollarmi di dosso l’etichetta di tennista pazzo, anche se non basta vincere due buone partite per sentirsi arrivato» (Fabio Fognini). BAD BOY «Penso di essere maturato stando vicino a grandi giocatori e anche se vivo in centro a Milano non cedo alle tentazioni. Non sono né un bad boy né un fannullone» (il giovane attaccante del Milan M’Baye Niang). ADATTI «Io sono convinto che ci siano giocatori adatti per un certo tipo di campionato e non per altri. Un esempio? Ibrahimovic era perfetto per l’Italia e molto meno per la Spagna. Io dopo il Saint Etienne sono addirittura diventato capocannoniere in Italia e ho vinto tre volte il Pallone d’Oro. Magari se fossi andato a giocare in Spagna o in Inghilterra avrei fallito di brutto. Chissà... È una questione di adattabilità» (Michel Platini). BACHECA «Nella mia bacheca ci sono tanti trofei, ci sono i titoli conquistati in Slovenia, Grecia, Russia, l’Eurolega vinta al Panathinaikos, i riconoscimenti da giocatore. Mi manca una cosa però: lo scudetto. Quando il mio agente mi ha chiamato proponendomi la soluzione Sassari non ci ho pensato tanto, abbiamo trovato l’accordo in tempi stretti perché volevo fortemente tornare in serie A» (il cestista sloveno Sani Becirovic).