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 2013  luglio 10 Mercoledì calendario

A PASSEGGIO A 28 MILA ALL’ORA

«Esco a fare due passi». Un bigliettino laconico, lasciato su un frigorifero a bordo della Stazione spaziale internazionale e firmato da Luca Parmitano. Per la prima volta nella storia dell’astronautica una bandierina italiana è uscita nel vuoto spaziale, cucita su uno scafandro.
L’astronauta dell’Esa, catanese, 37 anni, ha realizzato ieri quella che i tecnici chiamano «attività extraveicolare», una «passeggiata spaziale». Tutto è cominciato alle 14.15 ora italiana: Parmitano e il compagno americano Chris Cassidy sono entrati nella camera di depressurizzazione, sotto l’occhio delle microtelecamere che si trovano sui caschi. Poi sono usciti nell’oscurità, perché in quel momento la Stazione stava attraversando la fase d’ orbita non illuminata dal Sole.
Tutto regolare, comunque. Si va a 28 mila km orari (anche se non sembra) e fuori la temperatura è di -100°. Inizia la «passeggiata», che è tutto fuorché semplice. A cominciare dalla fase di preparazione: dalle maschere per respirare ossigeno puro in modo da eliminare l’azoto nel sangue, fino alle operazioni per indossare lo scafandro, lo zaino di sopravvivenza e il «salvagente», un sistema dotato di mini-propulsori che permettono di tornare indietro, se ci si allontanasse troppo dalla Stazione. In tutto un fardello di oltre 100 chili, che nello spazio, ovviamente, si sentono meno. Ma l’ingombro è davvero notevole. «Sì, è una grande sfida. Ma con Chris ci siamo preparati per ore e ore e quindi siamo perfettamente in grado di avere confidenza con lo scafandro», ci aveva detto Luca prima del lancio della sua missione congiunta Nasa-Asi battezzata «Volare».
Prima esce Cassidy e poi lo raggiunge Parmitano, che si riconosce perché la sua tuta è completamente bianca, mentre quella dell’americano ha le fasce rosse sulle gambe. E il lavoro inizia subito: l’astronauta italiano si trasforma in «meccanico spaziale». In quasi sei ore di attività vengono recuperati apparati scientifici che si trovavano all’esterno della Stazione, compresa una telecamera da inviare poi a terra, e poi vengono installati una serie di apparati per il modulo russo «Nauka», che entro fine anno andrà a sostituire l’attuale modulo «Pirs». E non sono mancati alcuni controlli di routine.
Parmitano ha effettuato buona parte dell’attività esterna con i piedi agganciati al braccio robotizzato, poi ha effettuato alcuni scatti fotografici per verificare le condizioni di «Ams», il grande rilevatore di antimateria realizzato con il contributo di un team di ricercatori italiani. Il tutto, mentre gli altri quattro membri dell’equipaggio - tre russi e un americano - effettuavano filmati dalla «Space Cupola», la torretta panoramica.
La «passeggiata» si è conclusa alle 19.58. Oggi, per Parmitano, sarà una giornata di pausa, ma non c’è tempo per metabolizzare le emozioni. La seconda uscita è già in programma. Appuntamento per martedì prossimo.