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 2013  luglio 10 Mercoledì calendario

LA LITTLE ITALY CHE STREGA L’NBA ANCHE DATOME SBARCA IN AMERICA

Al quintetto degli italiani d’America ora manca solo il playmaker. Con l’arrivo di Datome gli altri ruoli sono coperti: Marco Belinelli guardia, l’ex Virtus Roma ala piccola, Danilo Gallinari ala forte, Andrea Bargnani centro. Manca il regista e chissà che in questi stessi giorni anche per Daniel Hackett non maturi l’opportunità giusta. «L’Nba è un mondo strano, non sai mai cosa ti può arrivare, quando e da chi. Ma se arriva, io sono pronto» spiegava Daniel.
Hackett in stand-by, Datome invece va, da ieri è un giocatore dei Detroit Pistons. Non perché l’abbiano detto loro: ufficialmente non potevano farlo fino alla mezzanotte ora di New York, le 6 del mattino di oggi qui, da quando possono annunciare le mosse di mercato. Per questo neanche Datome può raccontare le sue emozioni, fino a visite mediche e firma, possibile martedì. Ma dare la notizia si poteva. Attorno alle 17 s’è connesso con twitter: «Ho deciso di diventare un giocatore dei Detroit Pistons. Penso che possa essere il posto giusto per permettermi di fare un ulteriore salto di qualità nella mia carriera e per realizzare il sogno di una vita. Sono molto eccitato all’idea di unirmi al gruppo dei giocatori di Detroit. Voglio ringraziare la mia famiglia, il presidente Toti, tutta la Virtus Roma e con lei i suoi tifosi per il loro continuo supporto e augurare alla Virtus il meglio per il futuro».
A Detroit i balzi di Datome erano in visione da tempi non sospetti, ma ad accendere la scintilla pare sia stata la prestazione di Coppa Italia nel quarto contro Cantù: 22 punti, 12 rimbalzi e la stoppata ben oltre l’anello che ha chiuso la gara. A tener poi calda la pista agli occhi del gm Joe Dumars (due volte campione con Detroit) ci ha pensato lo scout internazionale dei Pistons, l’italiano Daniele Baiesi. Complice la stagione da grandi numeri, la caccia a Datome si è poi fatta accesa: Phoenix gli ha offerto più soldi ma un solo anno di contratto; e c’erano anche Memphis e Milwaukee. Per un attimo Datome è stato pure in concorrenza con Belinelli per un posto a San Antonio, ma gli Spurs hanno virato sul bolognese e Datome, felice, per Detroit. Dove firmerà, da indiscrezioni, un biennale da 3.5 milioni di dollari lordi.
Non male, venendo dai circa 300.000 euro (con premi annessi) di Roma dove si era pure tagliato lo stipendio per restare ed essere leader. Ma la realtà è che ai Pistons l’ala di Olbia troverà più di una maglia (col 13) da indossare, cioè minuti: ad oggi è il miglior tiratore,
farà reparto con Kyle Singler e Josh Smith, ma con loro Datome può far coppia nei due ruoli di ala.
Il campionato potrà pure non soddisfare i palati più fini, per un basket che non può essere immune dalla crisi economica. Ma a guardar bene tra gli Mvp degli ultimi sei anni, quattro sono stranieri (McIntyre, Sato, Thomas, McCalebb) e due italiani: e vinto il trofeo, a giocare in Nba sono andati solo i nostri, Danilo Gallinari nel 2008 a New York ed ora Gigi Datome. E pure se l’Italia, intesa
come Nazionale, è ancora da mettere assieme, Pianigiani è il primo ct che si ritrova ad avere in rosa quattro giocatori Nba. Peccato per l’infortunio di Gallinari, ma Bargnani è appena passato ai Knicks e Belinelli (che deve sciogliere la riserva azzurra) agli Spurs. Club di grandi ambizioni. In vista degli Europei, nomi e loghi non fanno medaglia. Ma infondere fiducia, sicuramente.