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 2013  giugno 25 Martedì calendario

LE PROSSIME TAPPE PER BERLUSCONI

LODOMONDADORI
A due anni dalla condanna della Corte d’Appello di Milano, dopodomani 27 giugno, davanti alla terza sezione civile della Cassazione, presieduta da Francesco Tritone, è prevista l’udienza sul ricorso di Fininvest contro la sentenza di secondo grado con cui era stata condannata a versare oltre 560 milioni alla Cir per la vicenda del Lodo Mondadori. Cifra che ora è nelle disponibilità della holding della famiglia De Benedetti ma che è stata congelata in attesa, appunto, della decisione degli ermellini. La decisione potrebbe arrivare non subito ma tra qualche mese. Il procedimento è nato dal processo penale nel quale sono stati condannati definitivamente per corruzione in atti giudiziari Cesare Previti, Vittorio Metta, Attilio Pacifico e Giovanni Acampora.
COMPRAVENDITA SENATORI
Sempre dopodomani il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, dovrà affrontare l’udienza preliminare a Napoli dopo che la Procura, il 9 maggio scorso, ha chiesto il suo rinvio a giudizio con l’accusa di corruzione per avere versato in nero tre milioni di euro a Sergio De Gregorio, all’epoca senatore eletto nell’Idv, al fine di farlo passare nelle file del centrodestra e rendere precaria la già difficile vita del governo Prodi. Oltre che per il Cavaliere, il rinvio a giudizio è stato chiesto per lo stesso De Gregorio e per l’ex direttore dell’Avanti Walter Lavitola – detenuto da oltre un anno – che avrebbe avuto nella vicenda un ruolo da intermediario. L’ex premier fa affidamento sui tempi di prescrizione che, secondo il calcolo a lui più favorevole, scadono a fine anno.
MEDIASET
Dopo la sentenza della Consulta, che lo scorso 19 giugno ha respinto il ricorso dei legali di Berlusconi sul mancato riconoscimento del legittimo impedimento dell’ex premier a comparire nell’udienza (del primo marzo 2010) del processo sulla compravendita dei diritti tv Mediaset, potrebbe arrivare prima della fine dell’anno il verdetto definitivo della Cassazione. L’8 maggio scorso i giudici della seconda Corte d’Appello di Milano hanno confermato la condanna a 4 anni di reclusione per Berlusconi, accusato di frode fiscale. I giudici confermando la sentenza di primo grado hanno condannato Silvio Berlusconi a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. La prescrizione è lontana: estate 2014.
UNIPOL
Lo scorso 7 marzo i giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano hanno ritenuto Silvio Berlusconi colpevole, assieme al fratello Paolo, di concorso in rivelazione di segreto d’ufficio per la fuga di notizie della telefonata intercettata tra l’ex segretario dei Ds Piero Fassino e l’ex numero uno di Unipol Giovanni Consorte («Allora abbiamo una banca?») ai tempi della scalata di Unipol alla Bnl. Telefonata, coperta dal segreto istruttorio, alla cui pubblicazione (sul Giornale nel dicembre 2005) per i giudici Berlusconi ebbe un ruolo decisivo. Dopo il deposito delle motivazioni (lo scorso 4 giugno) i legali dell’ex premier hanno 45 giorni di tempo per presentare ricorso. In appello però il reato sarà già prescritto.
SEPARAZIONE
Un altro appuntamento per Berlusconi dai giudici milanesi sarà il giudizio di merito, previsto per il prossimo anno, della Corte d’Appello sulla causa civile di separazione con l’ex moglie Veronica Lario. Il Tribunale lo scorso dicembre lo ha condannato a versare 3 milioni al mese di alimenti alla ex moglie. I giudici di secondo grado hanno respinto la richiesta del leader del Pdl di sospendere d’urgenza l’esecuzione provvisoria della sentenza, concedendo all’ex premier solo un piccolo “sconto”: dovrà versare l’assegno mensile non a partire da maggio 2010 bensì da settembre dello stesso anno, quando la Lario ha lasciato definitivamente la villa di Macherio dove aveva vissuto per circa vent’anni con i figli Barbara, Eleonora e Luigi.