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 2013  aprile 29 Lunedì calendario

Caterina Soffici, il Fatto Quotidiano 29/4/2013 FEBBRE DA GRATTACIELI: LONDRA CAMBIA VOLTO - Londra come New York? Il paragone farebbe inorridire i sudditi britannici

Caterina Soffici, il Fatto Quotidiano 29/4/2013 FEBBRE DA GRATTACIELI: LONDRA CAMBIA VOLTO - Londra come New York? Il paragone farebbe inorridire i sudditi britannici. E però lo skyline della City è sempre più simile alle torri di acciaio e vetro americane. Londra si verticalizza e nonostante i lamenti dei tradizionalisti, i grattacieli spuntano ovunque come giganteschi funghi metropolitani dopo una pioggia. Qui si tratta di una ricca annaffiatura di capitali provenienti da Russia, estremo oriente e Cina, che hanno affiancato gli onnipresenti arabi. Le torri di cristallo del nuovo skyline londinese per gli entusiasti sono il segno della vitalità della capitale britannica, capace nonostante la crisi di attrarre talenti da tutto il mondo, capitali, investimenti e di creare lavoro. Per gli amanti della vecchia architettura vittoriana invece è una pugnalata al cuore. Il principe Carlo, strenuo difensore delle costruzioni a misura d’uomo (è finito al centro delle polemiche per una lottizzazione dei feudi reali dove vuole costruire cottage ecosostenibili) si è scagliato con violenza contro la città verticale. “Una gigantesca saliera” ha definito lo Shard di Renzo Piano, la Scheggia di Vetro che con i suoi 310 metri e 87 piani è il grattacielo più alto d’Europa. Lo Shard fa coppia con il Gherkin, letteralmente “il cetriolo” (per la sua punta arrotondata) progettato da Norman Foster, ormai parte integrante e simbolo della City. Sua altezza il principe ereditario però non gradisce: “Tra cetrioli e saliere la nostra città sta trasformandosi in un assurdo tavolo da pic nic”. “Pugnalati al cuore” In verità tutte le costruzioni che sono state al centro delle polemiche, alla fine sono diventate un motivo di vanto metropolitano e icone della megalopoli tanto quanto il Big Ben, le cabine telefoniche rosse, gli autobus a due piani e il profilo di Westminster. E’ successo con The Eye (la contestatissima, all’inizio, ruota panoramica) e con il Millennium Dome, il gigantesco palazzetto usato per concerti e tornei di tennis. La città fagocita tutto e tutto metabolizza. Come ha fatto anche con Canary Wharf, la cittadella degli affari, dove molte banche qualche anno fa hanno trasferito i propri quartier generali. Sembrava una rivoluzione epocale. Oggi uffici e nuove costruzioni residenziali stanno occupando a macchia d’olio anche la parte a sud del fiume, nella zona del ponte di Vauxhall. Lì due mega complessi aspettano solo di essere riempiti di nuovi londoners, compratori in arrivo specialmente dall’estremo oriente, che amano gli appartamenti e le case minimaliste con vista mozzafiato sul fiume e la City più delle tradizionali “house” inglesi a due o tre piani. Ci sono The Tower (La Torre) a St George Wharf e Nine Elms, che con i suoi 69 piani sarà l’edificio residenziale più alto d’Europa. The Heron Tower, 36 piani, a Bishopgate, vicino a Liverpoole Street ha aperto di recente. E un’altra torre, detta The Pinnacle, sempre nella zona di Bishopgate, è quasi pronta. A breve arriveranno un’altra decina di grattacieli tra i 28 e 59 piani. A seconda delle fonti i numeri cambiano, ma sarebbero tra 25 gli edifici tra i 20 e i 60 piani già in costruzione e altri 78 hanno ottenuto i permessi ma non sono ancora iniziati i lavori. Le nuove torri di cristallo sono concentrate nall’area intorno alla City. Chiusi i cantieri delle Olimpiadi, le gru continuano a ronzare in aria e i piani salgono a vista d’occhio. Oltre alla saliera e al cetriolo, ci sono il Cheesegrater, ovvero la Grattugia per il formaggio (dalla forma trapeziodaile del Leadenhall Building, 100 metri di altezza) e l’Helter Skelter, dallo scivolo a spirale della canzone dei Beatles. Al numero 20 di Fenchurch Street è invece sorto un altro oggetto di uso casalingo, il Walkie Talkie, dalla sua forma a cornetta di telefono portatile: qui l’architetto uruguaiano Rafael Vinoly ha invertito ogni regola dell’edilizia per cui la base è più piccola della parte alta. Con un gigantesco roof garden il Walkie Talkie può vantare di avere il giardino pensile più alto di Londra (e un ristorante nel verde con vista spaziale), 160 metri di altezza, 36 piani e costo complessivo di 200 milioni di sterline. “Un affare per pochi” Secondo alcune grandi agenzie di investimento immobiliare, andare in altezza è necessario perché la popolazione è in crescita e a Londra mancano case e uffici. Altri invece dicono che costruire in altezza è troppo costoso. I costruttori hanno lamentato che per affittare tutti gli spazi della Heron Tower ci sono voluti più di 18 mesi, ma secondo altri osservatori (ultimo un dossier di Deutsche Bank) gli affitti nel centro di Londra potrebbero toccare il livello record di sempre entro la fine del 2013. La domanda di uffici nella City è in crescita e se l’economia riparte nei prossimi tre anni una ricerca di BNP Paribas Real Estate ha stimato che potrebbero essere necessario un altro mezzo milione di metri quadrati. L’equivalente di quattro Shard di Renzo Piano o di cinque Heron Tower. Ma la città delle mille contraddizioni è contraddittoria anche sui grattacieli. Perfino l’architetto Ken Shuttleworth, che ha guidato il team dello studio di Norman Foster nella costruzione del Gherkin nel 2004, oggi ha molti dubbi: “L’epoca dei grattacieli è morta e non tornerà più”. E su un punto ha ragione. I grattacieli sono molto costosi e soprattutto negli edifici residenziali le vendite servono per completare i progetti. Le torri devono avere livelli di prevendite superiori al 30 per cento, altrimenti non ci sono soldi sufficienti per finanziare i cantieri. Quattrini freschi in Inghilterra non ce ne sono, stretti tra i tagli del governo Cameron e le austerità di Osborne. Ma a nessun inglese verrebbe mai in mente di comprare un appartamento in questi mostri di cristallo. Ma agli asiatici piace. Eccome.