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 2013  aprile 27 Sabato calendario

LA LETTERA SINGLE 27ENNE CON TANTA VOGLIA DI COMPRARE CASA

Ho 27 anni, sono single e impiegato a tempo indeterminato nel settore dell’occhialeria. Ho un reddito medio mensile netto di 1.500 euro e una capacità di risparmio di 750 euro al mese. Ho poi investito: 5mila euro in Buoni fruttiferi postali che hanno un rendimento netto del 3,04% allo scadere dei due anni (nell’agosto del 2014); 10mila euro in Pac (Piano di accumulo del capitale) divisi tra Anima Europa e Anima Liquidità; 8mila euro di liquidità in un conto corrente postale. La mia propensione al rischio è media anche se non escludo la possibilità di "rivederla". Il mio obiettivo è l’acquisto della prima casa il prima possibile (indicativamente tra metà-fine del 2014), ipotizzando un investimento di 100/120mila euro. Cosa mi consigliate di fare?
Niccolò Casarin
(via e-mail)

Risponde Marco Liera
www.youinvest.org
È un mistero capire come lei ritenga possibile l’acquisto della prima casa - con un impegno stimato in 100-120mila euro - entro la fine del 2014, avendo messo da parte appena 23mila euro e stante la scarsa disponibilità delle banche a erogare mutui immobiliari. È vero che lei è uno dei non molti giovani ad avere un rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato con un buon stipendio e una elevata capacità di risparmio. Ma mi pare che l’obiettivo sia un po’ illusorio rispetto alle informazioni che lei ha fornito. Non tanto in riferimento al suo profilo di rischio (medio) che è vago e probabilmente inattendibile come la maggior parte delle auto-valutazioni. Quanto perché lei dovrebbe aspettare di aver accumulato in risparmi almeno la metà del capitale necessario all’acquisto di una casa, alla sua ristrutturazione e al suo eventuale arredamento. Volendo essere più precisi, nella situazione attuale, il rimborso del mutuo non dovrebbe prudenzialmente richiederle più di 350 euro/mese (il 23% del suo stipendio netto), cifra che le consentirebbe di accedere a un finanziamento a tasso variabile da 60mila euro. Se, per stare più tranquillo, lei volesse invece optare per un mutuo a tasso fisso, con una rata di 350 euro al mese riuscirebbe a indebitarsi per circa 53mila euro. Quindi, ipotizzando che l’impegno complessivo per l’acquisto della casa sia pari in totale a 120mila euro, e mantenendo una riserva di sicurezza di circa 10mila euro, dovrebbe riuscire a metterne da parte prima 70-77mila. Ovviamente, in questa analisi prescindo da qualsiasi possibile aiuto finanziario "esterno" (proveniente per esempio dai genitori) per l’acquisto della casa.
Credo che la sua attuale elevata capacità di risparmio sia spiegabile con il fatto che - al pari di molti suoi coetanei - lei viva ancora in famiglia. Nel caso, comprendo il suo desiderio di emancipazione, di andare a vivere da solo ma non le sfuggirà il fatto che questo obiettivo del tutto condivisibile (e raggiungibile, vista la sua situazione reddituale) non debba essere necessariamente perseguito con un acquisto immobiliare. Lei potrebbe andare a vivere in locazione, da solo o con altre persone per dividere le spese, ovviamente a condizione che la sua zona di residenza offra anche delle soluzioni abitative in affitto. Forse a lei i soldi destinati a pagare il canone sembrano persi, mentre la rata di un mutuo la fa sentire più contento perché incrementa il suo patrimonio. Il problema è che indebitarsi comporta rischi che si possono prendere soltanto in presenza di certe condizioni. Non è un’umiliazione andare a vivere in affitto e non è neppure una decisione insana di finanza personale. In Germania soltanto il 46% della popolazione abita in casa di proprietà e in Svizzera il 33%. E non per questo mi sembrano Paesi messi male.
I suoi investimenti a oggi sono correttamente orientati alla protezione del benessere, tranne la quota in Anima Europa (fondo azionario) che alimenta tramite un Pac. Questo potrebbe non essere del tutto squilibrato ma occorre fare attenzione che la sua quota azionaria non diventi eccessiva. Piuttosto, dal suo portafoglio mancano del tutto prodotti a rendimento reale che la proteggano in automatico dall’inflazione (buoni postali indicizzati, BTpei e BTP Italia). Mancherebbe anche un po’ di diversificazione internazionale ma forse questo è meno prioritario, soprattutto tenuto conto delle dimensioni ancora ridotte della sua ricchezza.