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 2013  aprile 27 Sabato calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - FATTO IL PRIMO GOVERNO LETTA


REPUBBLICA.IT
ROMA - E’ nato alle cinque della sera il governo di Enrico Letta, quando il segretario generale del Quirinale - Donato Marra - ha annunciato: "Il presidente incaricato ha sciolto la riserva". Qualche istante dopo, nella sala stampa del Colle, è arrivato il neopremier. Nessun segno particolare di emozione nella voce, Enrico Letta ha presentato la sua futura squadra. Al ministero dell’Interno Angelino Alfano, che sarà anche vicepremier. All’economia Fabrizio Saccomanni, direttore generale di Bankitalia. Agli Esteri Emma Bonino, fino a qualche giorno fa candidata anche alla presidenza della Repubblica. Alla Difesa andrà Mario Mauro, di Scelta civica. Alla Giustizia - casella delicatissima - Annamaria Cancellieri. Agli affari europei, riconfermato, Enzo Moavero. Agli Affari regionali Graziano Delrio (Pd), attuale presidente dell’Anci. Maurizio Lupi - Pdl, area Comunione e Liberazione - alle Infrastrutture. Enrico Giovannini - presidente dell’Istat - al Lavoro. Alla Coesione territoriale Carlo Trigilia, sociologo e professore a Firenze. Ai Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini. Alle Pari opportunità Iosefa Idem, pluricampionessa olimpica nella canoa, eletta nel Partito democratico. Alla Semplificazione va Giampiero D’Alia, segretario regionale dell’Udc in Sicilia e vicecapogruppo di Scelta civica alla Camera. Allo Sviluppo economico Flavio Zanonato (Pd), sindaco di Padova. Alle Politiche agricole Nunzia De Girolamo, deputato Pdl, avvocato, 38 anni, il cui matrimonio con il Pd Francesco Boccia è stato uno dei fatti politico-sentimentali della scorsa legislatura. All’Università e ricerca Mariachiara Carrozza, professoressa alla Scuola superiore Sant’anna di Pisa. Alla Salute Beatrice Lorenzin, Pdl, in politica fin dagli esordi di Forza Italia, con il movimento giovanile del partito. E poi Gaetano Quagliariello - uno dei saggi scelti da Napolitano - andrà agli Affari costituzionali. Andrea Orlando, giovane turco del Pd, sarà ministro dell’Ambiente. Cecile Kyenge (Pd) - di origine congolese - è il nuovo ministro dell’Integrazione (foto). Ai Beni culturali Massimo Bray, direttore editoriale Treccani e deputato Pd. Infine Filippo Patroni Griffi, ministro
uscente della Pubblica amministrazione, è il nuovo sottosegretario alla presidenza del consiglio.


"Sono soddisfatto per la squadra che siamo riusciti a comporre - ha detto Enrico Letta - per il record della presenza femminile e per il ringiovanimento della compagine". Le donne in effetti sono sette. Tra i 21 ministri, nove vanno al Pd, 5 al Pdl, 3 a Scelta civica. Ma soprattutto - e questo sembra essere il vero tratto distintivo dell’esecutivo - non ci sono esponenti divisivi, cioè difficilmente accettabili dagli altri partner della strana coalizione.

Subito dopo Letta, ha parlato Giorgio Napolitano, minimizzando il ruolo svolto dal Quirinale: "Il presidente incaricato Enrico Letta - ha detto - è stato l’artefice della nascita di questo governo, io solo ho assecondato il suo sforzo. Da questo esecutivo arrivano novità, freschezza e competenza. Ora auspico la massima coesione". E poi: "Non c’è bisogno di alcuna formula speciale per definire questo governo: è un governo politico, formato nella cornice istituzionale e secondo la prassi della nostra Costituzione e della nostra cultura parlamentare". Il via libera al governo, in realtà, è avvenuto dopo oltre un’ora di colloquio proprio tra Napolitano e Letta, al Quirinale. Un faccia a faccia decisivo per sciogliere gli ultimi nodi.

La mattinata di incontri. La giornata di Enrico Letta era cominciata presto, con l’obiettivo appunto di chiudere la partita in giornata. Il primo appuntamento è stato con Pier Luigi Bersani, per cercare una soluzione in grado di tenere compatto il Pd. E dal segretario uscente è arrivato un avvertimento per il Pdl: "Il governo non si fa a tutti i costi’’. Insomma, il partito di Berlusconi non deve provare ad alzare troppo la posta. Subito dopo il premier incaricato ha visto Silvio Berlusconi, accompagnato da Angelino Alfano e Gianni Letta. E proprio il segretario del Pdl ha chiarito: "Dai giornali le solite mistificazioni. Dal Popolo della Libertà nessun veto a Massimo D’Alema perché non è nostra abitudine ingerire in casa altrui. Non si utilizzi il Pdl come pretesto’’. Un’apertura a D’Alema, con un doppio significato: far saltare i possibili no nei confronti dei big di via dell’Umiltà e attribuire al campo democratico le possibili obiezioni a un incarico per l’ex premier, in corsa per la Farnesina. Al termine dell’incontro, Berlusconi appare il più fiducioso: "Credo che Letta giurerà già stasera. Io non sarò ministro". Nella squadra di Letta alla fine non ci saranno né lui, né D’Alema, né Monti. Nel nome del rinnovamento generazionale, certo. Ma anche per rendere meno turbolento il futuro già precario del nuovo esecutivo.






(27 aprile 2013) © Riproduzione riservata



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1094 commenti


patrizia81756 minuti fa
Lorenzin (nel 1996 in Forza Italia!) al Ministero della Salute: fino a quando avremo la Sanità pubblica? E la sua competenza qual è? Alfano agli Interni: AIUTO!. E noi avremmo votato per loro e per un governo come quello che è stato varato oggi? Berlusconi, i compari ciellini e il capitale italiano inetto e parassitario (garantito da Monti) vincono anche quando perdono. E noi siamo stati illusi a pensare che gli ex dc avessero idee di sinistra (Franceschini in primis). Dal 1948 non è cambiato nulla: Napolitano naviga da allora e sa come si fa; ha preso in giro Bersani e tutti noi (i 101 PD contro Prodi sono suoi allievi). E Rodotà non aveva capito? Grillo è l’ennesimo buffone che serve a distrarre quando la sinistra rischia di vincere. Sicuramente lui e il manager Casaleggio hanno fatto bene i loro conti. E noi continueremo a vedere gli impuniti che comandano e gli onesti che subiscono
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otello057 minuti fa
speriamo che non sia troppo tardi
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Gabriele Tornambene7 minuti fa
grillo ancora spara cazzate, poteva essere una carta in più invece a scelto la strada di non fare, vendola vuole fare la fine di di pitrofaccio un appello al pd di non dividersi se no fa la fine di dipietro vendola è grillo. poi tutto quello che succederà con questo governo è tutto da vedere è da analizzare,ques­ta volta speriamo proprioche tutto vada per il meglio. """""" adesso dico a voi che avete votato grillo sinceramente mi dovete dire è a voi tutti italiani ma veramente avreste voluto che ci governasse persone >senza discriminare l’individui
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uliss7 minuti fa
Perché vi lamentate tanto ?
Ma cosa pensavate di fare con il 29 %.????????
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tulicek8 minuti fa
il PD ora può scegliere solo di che morte morire... anzi, credo che per molti dei suoi elettori sia già’ morto.
Spero solo che la smettano con questa baggianata della ’’necessita’ assoluta’’ di questo Governo... i veti incrociati continueranno ad esserci, i ministri ’’non ricattabili’’’, saranno comunque ricattati... il Governo sara’ un fallimento totale... Berlusconi vincerà le prossime elezioni.. e l’unico che potrà farci qualcosa sara’ Grillo... con l’aiuto, questa volta, anche del mio voto...
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mongolfiera0213 minuti fa
Sono deluso del tipo di governo, di molti dei ministri nominati.. ed anche dei primi commenti giornalistici che sento e leeggo.. tutti volti a convincerci che questo è un governo di cambiamento.
Al sig, Giovanno Maiola molto sommessamente dico.. non mescoli fanti con santi.. Persino la Chiesa Cattolica (molto conservatrice) ha eletto un papa aperto al mondo e che (anatema della finanza) pensa di eliminare lo IOR..

Sono deluso del PD, di quanti hanno fatto fuori Prodi (conosciutissim­o estremista Sic). ma sono deluso anche del Mov 5 Stelle.. Ora si dirà che il governissimo era già stato pensato nella campagna elettorale.. ma se così fosse stato perchè non farlo saltare ponendo il gruppo dirigente PD di fronte alle contraddizioni con i propri elettori..non solo per l’elezione del capo dello Stato.. ma anche del governo.

Se si vuole il cambiamento lo si deve perseguire.

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uliss27 minuti fa
Ottimo la Bonino agli esteri, io l’avrei pure fatta presidente !
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cris21cris28 minuti fa
Bravo Letta! ha dato una prova strepitosa!!! è riuscito in un compito molto difficile a fare il meglio che si poteva. Sono orgogliosa di averlo come presidente del consiglio. Finalmente una persona seria, onesta, preparata e molto "in gamba"!!!!
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venantino29 minuti fa
Gia’ che c’erano potevano mettere al ministero della Giustizia un grande esperto in materia come Berlusconi...
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mczz30 minuti fa
Ho capito perchè Berlusconi era fiducioso e soddisfatto:
Al PD la presidenza del consiglio e l’Istruzione -come ministeri di peso; al PDL Interni, Tasporti, Salute, Agricoltura, Riforme e Vicepresidenza.­
Gli altri ministeri di peso distribuiti fra i tecnici e Scelta Civica di Monti.
Peraltro plaudo alla scelta di Bonino (Esteri) e Cancellieri (Giustizia), e però non comprendo come mai i Beni Culturali non siano andati a Buitoni-Borlett­i (Pres. FAI), se c’era uno/a che aveva voce in capitolo ....
Complimenti Letta, se Bersani è stato accusato di arrendevolezza e mancanza di personalità come valutare questa compagine ministeriale dal punto di vista del PD. Pronti a metterci la faccia e prendere schiaffoni per tutte le scelte che verranno condotte da altri in nome del Governo del PD. Complimenti! grande strategia!


COMMENTO DI GIANNINI
Giannini: ’’Il governo della riduzione del danno’’
’’Se il governo delle larghe intese di Enrico Letta è un male necessario, bisogna riconoscere che il presidente del Consiglio ha scelto l’unica strada percorribile. Questo squadra dovrà concentrarsi su pochi punti. Poi il voto". Il commento di Massimo Giannini


COMMENTO DI MICHELA MARZANO
’E’ sicuramente un buon risultato, nonostante la complessità della situazione. Ottimi i nomi scelti’’. Il commento di Michela Marzano, filosofa e deputata del Pd

REAZIONI
ROMA - "Con governo Letta è resuscitato Barabba" dice Beppe Grillo. Mentre Silvio Berlusconi si affretta subito ad affermare di "non aver messo paletti. Infatti, i tempi sono stati rapidissimi". Incassa l’ingresso nel governo di due fedelissimi in posti-chiave: Angelino Alfano all’Interno e Gaetano Quagliariello alle riforme costituzionali. E Bersani, segretario dimissionario del Pd è soddisfatto: "Letta merita il sostegno di tutto il Pd. Pur in condizioni non semplici e con l’esigenza di un compromesso, questo governo ha freschezza e solidità. Saprà affrontare le difficoltà e le sfide che il Paese ha di fronte". Confindustria "apprezza la rapidità con la quale il Presidente incaricato Enrico Letta ha composto un governo di qualità". E chiede: "Ora misure per rilancio del Paese e crescita delle imprese".

GUARDA LA LISTA DEI MINISTRI

Casini: basta veleni. "Speriamo che si chiuda in Italia la stagione degli odi e veleni. Auguri al presidente Letta e a un governo che sembra autorevole e ben strutturato per affrontare le sfide del Paese", afferma il leader Udc Pier Ferdinando Casini.

I "Fratelli" dicono no. "Fratelli d’Italia conferma la scelta di rimanere all’opposizione e il no alla fiducia al governo Letta". Lo affermano in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Giorgia Meloni, il presidente di FdI, Ignazio La Russa, e il coordinatore nazionale, Guido Crosetto, che augurano però buon lavoro a Letta.

Quante donne. L’ex governatrice del Lazio Renata Polverini fa gli auguri "alle tante donne chiamate a far parte dell’esecutivo. Un incoraggiamento particolare e un in bocca al lupo alle neo ministre Lorenzin e Di Girolamo. Infine al vice presidente e Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, credo vada la riconoscenza di tutto il Pdl per aver concluso nel migliore dei modi possibili un percorso non facile di convergenza tra le forze politiche responsabili per dare una nuova speranza al Paese e, soprattutto, al mondo del lavoro".

Pannella felice "Grazie a Napolitano e a Letta per questa scelta, che ha comportato un coraggio eccezionale, e per questo regime di ascolto democratico e ragionevolezza per il futuro dell’Italia e non solo". Così Marco Pannella commenta a Tgcom24 la scelta di Emma Bonino come ministro degli Esteri.

Il ni della Lega . "Governo così così. Bene il ricambio generazionale e Alfano all’Interno, ma alcuni ministri c’entrano davvero poco con l’incarico ricevuto" sostiene il capo del partito Roberto Maroni. Massimo Bitonci, presidente della Lega al Senato, è invece molto critico per la nomina di Flavio Zanonato, ex sindaco di Padova. "63 anni, da sempre funzionario di partito, nulla ha a che fare con il ministero dello sviluppo economico alla cui guida magari avremmo preferito vedere un vero imprenditore".

La Lombardi per ora non ci crede. "Molto scettica" si dichiara la capogruppo alla Camera dei 5 Stelle, Roberta Lombardi. "Ma vedremo che cosa succederà a breve". Tanto, sottolinea ricordando le parole di Letta durante le consultazioni con l’M5S, "tutto dev’essere pronto dal giorno dopo. Vediamo dove vogliono condurre questa macchina", aggiunge non senza ricordare che il faro per i ’grillini’ è costituito dai 20 punti del loro programma.

Reazioni anche dai sindacati. Per Angeletti (Uil), Letta ha saputo mettere insieme una squadra innovatica: "La prima sfida ora si chiama economia". La Cgil, secondo quanto apprende l’Ansa, si riserva un giudizio: lo darà solo "sul programma", in base alle risposte che il governo saprà dare sui temi della crisi: economia, lavoro, emergenze sociali.

Sel all’opposizione. Per Nichi Vendola "ogni voto contro questo governo servirà a ricostruire il centrosinistra". "La lista dei ministri presentata da Enrico Letta non cambia il nostro giudizio negativo sul profilo e sulla natura politica del nuovo governo: le larghe intese - afferma la senatrice Loredana De Petris - presidente dei Senatori di Sel. "Sinistra Ecologia Libertà ha da subito avversato l’ipotesi di governissimo non votando il Presidente Napolitano e questa nostra posizione rimane immutata al di là delle valutazioni sulle singole figure che lo compongono. Noi faremo e saremo opposizione responsabile al governo Letta". Più duro il segretario dei comunisti italiani, Oliviero Diliberto. "Un governo di segno marcatamente conservatore, frutto di un’inaudita intesa del Partito democratico con la peggiore destra di Europa". Per il leader di Rivoluzione Civile, Antonio Ingroia, "questo governo è la replica del Gattopardo".


I NUMERI (VANITYFAIR.IT)
Deve ancora insediarsi, ma il Governo di Enrico Letta detiene già tre primati. E’ il più «giovane» della storia repubblicana, ha la percentuale più alta di donne e ha al suo interno il primo Ministro di colore.
L’età media dei suoi 21 componenti è di 53 anni, più bassa di 5 anni del Governo Pella del 1953 (58 anni) e di 9 rispetto a quello precedente di Mario Monti, il più «anziano» della storia della Repubblica.
E’ il Governo più giovane e rosa della storia italiana
Il nuovo esecutivo è anche il più «rosa», con 7 donne tra i 21 Ministri nominati. La percentuale femminile è pari al 33%, superiore perfino alla media europea del 25,5%. Un bel salto in avanti rispetto al precedente esecutivo (17% di presenza femminile). Finora il Governo più rosa era stato il Berlusconi IV del 2008, con 6 donne ministro su 24 (25%).
L’esecutivo «si adegua» così al Parlamento uscito dalle ultime elezioni, caratterizzato da un’età media record di 48 anni e da una percentuale femminile del 31%.
Con l’attuale Governo, salgono a 85 le donne che hanno ricoperto ruoli di Governo dal secondo dopoguerra a oggi, per un totale di 39 ministre. Non c’è mai stata invece una donna alla Presidenza del Senato, alla Presidenza del Consiglio o al Colle.
(27/04/2013 19:00)

SCHEDA DELL’UNITA’

GOVERNO LETTA, 21 MINISTRI
OTTO TECNICI E SETTE DONNE
Ventuno ministri, otto tecnici, sette donne e il primo ministro di colore della storia repubblicana. Questo il governo targato Enrico Letta, governo «politico», «giovane» ed «energetico». La più giovane è Nunzia di Girolamo, Pdl. La responsabile dell’Agricoltura è nata a Benevento nell’ottobre del 1975, laureata in giurisprudenza, avvocato. Nel 2007 diventa coordinatrice di Forza Italia. L’anno successivo diventa deputato del Pdl. È sposata con Francesco Boccia, esponente del Pd, da cui ha avuto una figlia chiamata Gea. Tanto da essere stati ribattezzati, giornalisticamente e da alcuni loro colleghi, come gli ’antesignani delle larghe intese. L’altra donna di grande spicco è Emma Bonino, ’pasionaria dei Radicalì, e partigiana di tante lotte per i diritti civili italiani. Nata a Bra in provincia di Cuneo il 9 marzo 1948, il suo nome certo troverà l’approvazione del Movimento Cinque Stelle. Poi c’è Anna Maria Cancellieri, a capo del Viminale nell’era Monti, molto stimata. Ora trasloca alla Giustizia. Nata a Roma nel 43, è un prefetto e funzionario italiano.