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 2013  aprile 27 Sabato calendario

CI VEDIAMO IN VIA DE ANDRE’ O IN PIAZZA STANLIO E OLLIO?

Non c’è niente di che stupirsi. Il tempo passa e anche la toponomastica si evolve. E così può capitare che tra via Mario Soldati e via Sylva Koscina si trovi una strada dedicata a Corrado Mantoni, il celebre conduttore della «Corrida», o che in fondo a via Mastroianni si apra piazza Stanlio e Ollio. Succede a Roma e certo la presenza di Cinecittà deve aver pesato sulle scelte. Ma la tendenza a intitolare i nomi di vie e piazze ad attori, attrici, cantautori e personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport non riguarda solo la Capitale.

Basti pensare a quante cittadine delle province di Napoli e Caserta contengono nel loro stradario una via Massimo Troisi o in Liguria il numero di paesi che hanno dedicato uno dei loro angoli a Fabrizio De André. Per non citare il caso di Rimini, città natale di Federico Fellini che nel 2008 ha intitolato 26 vie ad altrettanti film del celebre regista: via Giulietta degli Spiriti, via Ginger e Fred, via Amarcord.

Succede «perché l’odonomastica è il riflesso della storia e della cultura di un Paese o di una città», spiega Vincenzo Caffarelli. Il direttore della Rivista Italiana di Onomastica, nel libro «Dimmi come ti chiami e ti dirò perché», uscito da Laterza, dedica al tema un capitolo. Che ben spiega come l’onomastica delle stradale italiana, pur essendo ancora molto legata alla tradizione, si sta aprendo a queste novità.

Da quelle pagine – l’elaborazione è fatta su dati di Seat Pagine Gialle e su dati raccolti direttamente dall’autore – emerge che in cima ai nomi più diffusi c’è Roma, con 7.870 occorrenze. Il che è, senza dubbio, legato all’importanza della Capitale, ma non solo. «Nel 1931 – spiega Caffarelli - Mussolini diede ordine a tutti i prefetti d’Italia di intitolare a Roma una via “non secondaria” della loro città». Al primo posto tra i personaggi si piazza Giuseppe Garibaldi, seguito da altri protagonisti del Risorgimento: Giuseppe Mazzini e Cavour. Eroi di una delle epoche preferite dall’odonomastica. Per un motivo. Caffarelli: «Fu proprio in quegli anni che le vie iniziarono a essere intitolate a personaggi storici. Prima di allora venivano distinte semplicemente in base a chi vi lavorava o viveva».

Si scopre che primo tra i musicisti è Giuseppe Verdi, con oltre tremila occorrenze, tra pittori e scultori hanno la meglio Michelangelo e Raffaello mentre tra gli uomini di chiesa al top si trova il Giovanni XXIII e tra gli stranieri il Presidente Usa John Kennedy.

Un giorno della loro targhetta si impossesserà qualcun altro? «Forse no, ma è certo – dice Caffarelli – che ambiti tematici nuovi, talvolta impensabili si stiano affiancando a quelli tradizionali». Per esempio, ad Ardea, in provincia di Roma, due vie sono dedicate alle fasi di sviluppo della farfalla: via delle Pupe e via delle Crisalidi. E a Lanuvio, a pochi chilometri da lì, c’è qualcuno che vive in via Bob Marley.