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 2013  aprile 27 Sabato calendario

DUE FRATELLI PER UN «CLIC»: UN SUCCESSO SENZA INTERRUZIONE

«L’oggetto di cui sono più fiero? L’interruttore rompitratta del 1968 — diceva Achille Castiglioni, autore del progetto insieme al fratello Pier Giacomo —. Ma ti rendi conto? Sono entrato nelle case di tutti». Prodotto da Vlm, azienda di Buccinasco (cittadina alle porte di Milano), specializzata nel settore dei componenti elettrici per l’illuminazione, il piccolo interruttore è stato realizzato in oltre 25 milioni di pezzi e, nonostante siano passati 45 anni dal lancio, è ancora a catalogo, anche se con qualche piccolo cambiamento (ad esempio nel materiale, una differente resina termoplastica rispetto a quella impiegata per i primi esemplari).
Facile da produrre, il corpo dell’oggetto è formato da due semi-gusci stampati in materiale sintetico; sull’elemento superiore, con bordi a spigolo, è sistemata una rientranza circolare che accoglie il nottolino per attivare il contatto, mentre i bordi della parte inferiore sono arrotondati per facilitare i movimenti sul piano d’appoggio. E quando viene azionato, fa un bel «clic» inconfondibile. Diffusissimo grazie alle sue caratteristiche di bellezza, economicità e funzionalità, l’interruttore (che non ha un nome ma solo un numero di catalogo: 450 o 475/2) lo si può trovare già montato su numerosi apparecchi elettrici oppure, come ricambio, nei negozi che vendono articoli per il bricolage o il fai da te.
Il bello è che per molto tempo, i suoi autori sono rimasti sconosciuti anche agli stessi addetti i lavori. Un interruttore piccolo, umile, verrebbe da dire, utilizzato dal semplice elettricista al divo del cinema, dalla massaia al famoso luminare: «Spesso, quando sono in una camera da letto in qualche albergo in giro per il mondo, mi capita di allungare la mano per accendere la lampada sul comodino — spiegava Castiglioni —. E allora mi trovo tra le dita il nostro rompitratta».
Marco Vinelli