Paolo Lepri, Corriere della Sera 26/04/2013, 26 aprile 2013
SCHAUBLE, LA STRETTOIA DELLE ELEZIONI
Se è vero, come scrive Stefan Cornelius nel suo libro sulla Cancelliera, che due «silenziosi trionfi» di Angela Merkel sono state le dimissioni di Berlusconi e la nascita del governo Monti, sarebbe ingenuo credere che la Germania segua solo da spettatore l’ultima fase della vicenda politica italiana. Già nei giorni scorsi, pur evitando altri commenti, la situazione era stata definita «atipica e difficile». La posta in gioco è proprio il mantenimento di quella linea dell’austerità che il presidente del Consiglio incaricato Enrico Letta ha proposto invece di rivedere. Già i rilievi del presidente della Commissione europea José Manuel Barroso era stati accolti con irritazione a Berlino. «La crescita non si realizza con nuovi debiti», si era precipitato a puntualizzare il ministro degli Esteri Guido Westerwelle.
Angela Merkel è stata anche troppo chiara quando ha detto nei giorni scorsi che "sembriamo voler trovare soluzioni comuni quando siamo sull’orlo dell’abisso, ma non appena le pressioni si attenuano la gente vuole andare per la sua strada". In questo scenario, l’Italia è oggi in una posizione chiave, perché un cambio di rotta bipartisan sarebbe fonte di instabilità, e di contagio politico, nella mappa disegnata durante la crisi dell’eurozona. Si spiega così il duro intervento del ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble. Il tradizionale auspicio a proseguire sulla strada delle riforme è diventato un avvertimento più esplicito: pensate a risolvere i vostri problemi, che sono tanti, e non è il momento di parlare d’altro. Le elezioni tedesche si avvicinano, la pazienza diminuisce.
Paolo Lepri