Mattia Feltri, La Stampa 26/4/2013, 26 aprile 2013
PAESI E BUOI
Intanto, se ne sono accorti in pochi, Marco Pannella è di nuovo in sciopero della fame e della sete. A questo proposito riportiamo: «Le carceri italiane rappresentano l’esplicazione della vendetta sociale nella forma più atroce che si sia mai avuta: noi crediamo di aver abolita la tortura, e i nostri reclusori sono essi stessi un sistema di tortura la più raffinata; noi ci vantiamo di aver cancellato la pena di morte, e la pena di morte che ammanniscono a goccia a goccia le nostre galere è meno pietosa di quella che era data per mano del carnefice; noi ci gonfiamo le gote a parlare di emenda dei colpevoli, e le nostre carceri sono fabbriche di delinquenti...». Non sono parole di Pannella, ma di Filippo Turati alla Camera, 18 marzo 1904.