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 2013  aprile 25 Giovedì calendario

SUL GREEN VA IN BUCA LA RECESSIONE

L’ultima volta era accaduto nel 1994. E anche allora in fondo la frenata era stata marginale, quasi un "par". Ora invece è proprio un "bogey", con gli iscritti ai campi da golf in Italia che si riducono del 3%, quasi 3mila in meno rispetto all’anno precedente.
La portata della crisi che attanaglia il Paese si legge in trasparenza nelle statistiche della Federazione italiana Golf, che dal 1954 ad oggi, a eccezione di due micro-frenate nel ’78 e nel ’94, hanno sempre registrato una crescita inesorabile dei tesserati: da poco più di mille pionieri di metà anni ’50, ai 99mila di oggi.
Il 2012, però, ha segnato un evidente punto di discontinuità e anche le spese per abbonamenti ai club e attrezzature finiscono nella tagliola della "spending review" delle famiglie. Certo, davanti a quasi sette nuclei su dieci che secondo l’Istat devono ridurre le spese per cibo e salute, la rinuncia alle 18 buche non suscita particolare "vicinanza". Ma per certi versi è un segnale persino più preoccupante, che indica difficoltà per tutte le classi sociali, anche quelle più affluenti. Uno shock che costringe le strutture a reagire, anche attraverso battaglie sui prezzi finora sconosciute al settore. Eclatante il risultato raggiunto dal club Monticello in provincia di Como, primo in Italia per numero di iscritti, che dopo aver dimezzato i costi dell’abbonamento per il primo anno con un risparmio di oltre mille euro, ha visto ben 500 nuovi ingressi nel 2012 arrivando al record di 1615 tesserati. «I nuovi arrivi per l’80% sono soci in uscita da altre strutture – spiega il direttore Marco Vercelloni – e infatti quasi tutti stanno facendo promozioni analoghe, del resto è l’unico modo per arginare la caduta». Determinata per Vercelloni sia dalla necessità di tagliare le spese che dai timori di finire con maggiore probabilità nel mirino del Fisco. Chi resta iscritto, in ogni caso, cambia abitudini: in genere cancella altre tessere per rimanere fedele a un solo club e aumenta anche la frequentazione, in modo da sfruttare maggiormente la struttura. Sulle spese invece si tira la cinghia, e infatti a Monticello sono in calo gli scontrini per ristorante, bar e negozi interni. «Mancano i nuovi iscritti – ci confessa un gestore – e chi decide di avvicinarsi a questa attività lo fa nei campi pratica, dove i costi sono inferiori». Anche nel golf è arrivata l’ora del discount.