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 2013  aprile 22 Lunedì calendario

IL RITRATTO UFFICIALE DI RATZINGER BOCCIATO DAL FRATELLO GEORG —

Michael Triegel ci ha riprovato. È venuto in automobile dalla Sassonia con il suo secondo ritratto di Benedetto XVI. Si dice che anche il primo non fosse stato molto apprezzato. Quando il nuovo dipinto, non molto diverso dal precedente, è stato presentato agli ospiti dell’ambasciatore tedesco presso la Santa Sede durante una cerimonia per celebrare l’ottantaseiesimo compleanno del Papa emerito, sembra che molti commenti siano stati negativi. Die Welt ha scritto che Georg Ratzinger lo ha giudicato «terribile». E un prelato avrebbe addirittura sussurrato: «Forse aveva preso le pillole sbagliate». Più diplomatico, l’arcivescovo Gerhard Ludwig Müller. «Se guardiamo a questa immagine disegnata da mano umana allora sulla cattedra di Pietro vediamo l’uomo Joseph Ratzinger, non in una posa da regnante, bensì come uomo del suo tempo», ha commentato il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. L’artista è apparso invece soddisfatto del proprio lavoro.
Benedetto XVI naturalmente non c’era. Come aveva anticipato Georg già all’indomani della decisione di lasciare il pontificato, la sua vita è solitaria, dedicata allo studio e alla preghiera. E suona fuori luogo anche chiedersi se si sarebbe riconosciuto in quella figura seduta con un foglio in mano, un’espressione enigmatica, il volto più pieno di quanto non dica lo scorrere del tempo. Ma non è un mistero che a Triegel non siano arrivati in questi anni né complimenti né elogi per il ritratto che si trova dal 2010 nell’Istituto di Ratisbona dedicato al Papa teologo, non lontano dalla casa dove il fratello abita, nella città vecchia, circondato da immagini e piccoli quadri sicuramente più fedeli, nella loro semplicità.
Triegel, nato ad Erfurt nel 1968, lavora da tempo su soggetti religiosi e mitologici in cui è evidente l’influsso dei maestri del Rinascimento italiano. Benedetto XVI non ha mai posato, ma lui ha assistito a molte udienze generali vedendolo, per così dire, in azione. Ora forse, gli piacerebbe dedicarsi al suo successore. Quando Der Spiegel gli ha fatto questa domanda ha però sorriso e risposto: «Penso che anche in America del Sud ci siano buoni pittori». Le critiche comunque non lo hanno scoraggiato. Fanno parte del mestiere. Del resto, nell’ambasciata tedesca presso il Vaticano, c’è anche il ritratto di Leone XIII eseguito da Franz von Lenbach, rifiutato dal Papa dell’enciclica Rerum Novarum. E, senza essere irriverenti, gli inglesi hanno voltato le spalle indignati, poco tempo fa, al primo dipinto ufficiale che ritrae la duchessa di Cambridge Kate Middleton. Anche in questo ultimo caso, però, almeno all’autore è piaciuto.
Paolo Lepri